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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Regione, ok della Corte dei Conti al rendiconto 2019 ma molte "irregolarità"

I giudici contabili hanno indicato un lungo elenco di criticità sul risultato di amministrazione, sul conto economico e sullo stato patrimoniale. Sono emersi "dubbi di attendibilità su molti profili". Il caso Riscossione Sicilia finisce in Procura

Parificato il Rendiconto 2019 della Regione Siciliana. Il giudizio è arrivato dalle sezioni riunite della Corte dei conti al termine dell'udienza di oggi. I giudici contabili però non sono stati "teneri" e hanno rilevato irregolarità sul risultato di amministrazione, sul conto economico e sullo stato patrimoniale. Il risultato di amministrazione è stato dichiarato "irregolare" dai giudici contabili per via del "mancato accantonamento di 315 milioni di euro del fondo contenzioso". Rilevata anche la mancanza di 102 milioni nel fondo rischi.

A leggere il dispositivo è stato il presidente Salvatore Pilato. Presenti il governatore Nello Musumeci e l'assessore al Bilancio, Gaetano Armao. "Il rendiconto - ha detto Pilato - presenta sicuramente dei profili migliorativi ma, dagli approfondimenti contabili, sono emerse aree di criticità finanziaria che pongono dubbi di attendibilità su molti profili. E' necessario ottimizzare la qualità della corrispondenza tra le raccomandazioni e i moniti che provengono dalla Corte dei Conti in sede di controllo e le risposte che l'amministrazione regionale dovrebbe avviare. Su questo versante c'è molto da fare". 

"L'amministrazione regionale prende atto dell'auspicata parifica del rendiconto generale della Regione Siciliana per il 2019. Per quanto riguarda alcune rettifiche richieste, ci si riserva di svolgere le considerazioni di merito appena sarà disponibile il dispositivo della decisione con le relative motivazioni", la risposta della Regione in una nota dell'assessorato regionale all'Economia.

Musumeci: "La Regione ha voltato pagina nella gestione dei bilanci

Il procuratore generale della Pino Zingale, a conclusione della sua requisitoria, aveva chiesto di non parificare il rendiconto a causa della presenza di "disfunzioni gestionali, organizzative e contabili" e "vista la sostanziale inattendibilità".

Tra le irregolarità evidenziate anche il "caso" Riscossione Sicilia. Zingale ha annunciato una denuncia alla procura penale "per irregolarità e distrazione nella gestione di somme riscosse". "Il lavoro del magistrato istruttore - ha detto - ha fatto emergere numerose criticità. E' stata, inoltre, rilevata l'assenza di un'azione programmata, decisa e univoca da parte della Regione su Riscossione spa, anche in ragione degli interventi che il Tusp consente e anzi impone all'Ente pubblico partecipante di adottare". Espressione dello "scarso interesse" del socio pubblico nei confronti della partecipata è "la mancata approvazione nei termini di legge dei progetti di bilancio di esercizio, senza alcuna valida giustificazione. Significativa, poi, è la circostanza che la società ha omesso riversamenti di spettanza regionale per un importo pari a 68.573.105 di euro e ritardato, anche, quelli a favore dell'Erario".

Nel suo intervento il presidente della Regione, Nello Musumeci, aveva "difeso" quanto fatto finora garandendo "che l'azione dei prossimi 15 mesi rimanenti sarà improntata al raggiungimento del massimo livello di efficienza e trasparenza".

Le reazioni

Movimento Cinque Stelle - "Il quadro dipinto quest’oggi dalla Corte dei Conti è disarmante con tinte molto scure. I consiglieri prima e il pm dopo non lasciano molto scampo al fallimentare governo di Musumeci: con numeri alla mano e relazioni piene di dettagli hanno evidenziato la molteplicità e l’eterogeneità delle aree di criticità finanziarie della macchina regionale, criticità che mettono anche in dubbio l’attendibilità del risultato di amministrazione. A questo punto c'è solo da prepararsi al peggio". Lo affermano i deputati del M5S all'Ars.

"I magistrati – affermano i deputati – hanno evidenziato criticità vecchie e nuove che testimoniano il fallimento politico e l’inoperosità di questo governo regionale, visti anche che i numerosi moniti della Corte non sono stati recepiti dalla Regione. La propaganda di Musumeci si scontra con la dura realtà raccontata dalla Corte dei Conti. Chi governa deve essere credibile ed attuare quanto serve per mettere in sicurezza i conti e per evitare che la nave affondi. I siciliani sono veramente stufi di questo fallimentare governo regionale. Sono tantissime – dicono i parlamentari 5 stelle - le criticità evidenziate dai magistrati che lasciano pochissimo spazio all'ottimismo, tra queste. soprattutto: l’inadeguatezza delle misure di rientro messe in atto con l’assestamento bilancio 2019, il fondo contenziosi, che nonostante i numerosi moniti precedenti, sconta ancora la mancanza di una banca dati che impedisce una sua corretta quantificazione, la mancanza, di 101 milioni di euro di debiti fuori bilancio, non ancora riconosciuti e quindi non ancora accantonati in apposito fondo rischi, la mancanza di 34 milioni dal Fondo dei crediti di dubbia esigibilità. E ancora l'assenza di una corretta quantificazione patrimonio regionale e la mancanza del collegio dei revisori, figure che faciliterebbero il lavoro della stessa Corte".

Cisl - "La strada del risanamento è ancora lunga. E i tanti rilievi mossi ne sono conferma. Ora serve un'accelerazione su tutti i fronti. Sul piano finanziario e anche su quello economico e sociale". A dirlo Sebastiano Cappuccio, segreterio generale della Cisl Sicilia. Per il segretario "adesso bisogna fare di tutto per archiviare la stagione delle insufficienze finanziarie e contabili. Vanno innescati, anche attraverso il confronto con le parti sociali, i meccanismi virtuosi necessari sul versante del risanamento e su quello della creazione di reddito e lavoro. Vanno realizzate le riforme economiche, sociali, della pubblica amministrazione, del welfare necessarie per realizzare coesione sociale e processi di sviluppo intercettando le ingenti risorse Ue del piano di ripresa e resilienza e dando, anche per questa via, un contributo al risanamento finanziario della Regione". 

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