Regione verso l'esercizio provvisorio, Armao: "Nessun ritardo, accordo con Roma determinante"
La Giunta targata Musumeci è stata convocata per venerdì mattina per deliberarlo. L'assessore all'Economia all'Ars: "I documenti non potevano arrivare in Aula se non dopo la stipula dell'intesa sulla finanza pubblica. La massa risorse in gioco oscilla tra i 500 e i 600 milioni di euro"
La Regione Siciliana verso l'esercizio provvisorio. La Giunta targata Musumeci è stata convocata il 24 mattina per deliberarlo. Ad annunciarlo, intervenendo all'Assemblea regionale siciliana durante la discussione generale delle variazioni di bilancio, è stato l'assessore all'Economia Gaetano Armao. "E' la logica conseguenza di una dinamica di relazioni finanziarie tra Stato e Regione", ha sottolineato, facendo riferimento all'accordo raggiunto con Roma sul concorso alla finanza pubblica.
Armao ha spiegato che "Sulle variazioni di bilancio non c'è stato alcun ritardo, nessuna tendenza immorale da parte del Governo a mettere l'Assemblea alle strette. Non potevano arrivare in Aula se non dopo la stipula dell'accordo con Roma sulla finanza pubblica. In assenza di quell'accordo non si potevano elaborare documenti finanziari perché la massa risorse in gioco oscilla tra i 500 e i 600 milioni di euro".
Dopo la discussione generale sul ddl i lavori sono stati rinviati a oggi pomeriggio per la votazione dei singoli articoli.
L'ipotesi dell'esercizio provvisorio però non piace all'associazione dei costruttori siciliani, che nei giorni scorsi avevano rivolto un appello alla politica perché si evitasse questa soluzione. "Per le imprese edili sarebbe un disastro - aveva detto Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia - Nel 2021, fra esercizio provvisorio, Bilancio approvato ad aprile e successivi intoppi, le imprese avanzano ancora crediti per lavori eseguiti a novembre 2020. Un ulteriore esercizio provvisorio aggiungerebbe altri ritardi per i pagamenti dei lavori eseguiti successivamente e di quelli del prossimo anno. Non possiamo più sostenere le anticipazioni bancarie né chiederne di altre".