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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Crocetta il giorno dopo "L'Arena" di Giletti: "Tetto ai vitalizi, no a diritti feudali"

La polemica nata su Rai 1 continua. Il governatore risponde alle critiche: "L'Ars ha abolito i vitalizi nel 2011 per il futuro, ma sono rimasti i privilegi per chi li percepiva prima della legge. Mai detto che la Sicilia è una regione canaglia, non chiedo scusa". Ardizzone: "Si arrampica sugli specchi"

"Sono andato a difendere la Sicilia interpretando i sentimenti dei siciliani che non accettano i vitalizi. L'Ars ha abolito i vitalizi nel 2011 per il futuro; ma sono rimasti i vitalizi per chi li percepiva prima della legge: è scandaloso che i vitalizi di deputati in carica nel Dopoguerra siano trasferiti a figli e nipoti, è diritto feudale inconcepibile. Quale altro lavoratore ha questo diritto in Italia? Su questa battaglia non cedo". Così il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, il giorno dopo "L'Arena" di Giletti.

L'eco delle polemiche non si è ancora spenta. E Crocetta - visto il poleverone sollevato ieri su Rai 1, con annesso di scontro istituzionale con il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone - oggi ha convocato una conferenza stampa per fare chiarezza. Il governatore parte all'attacco facendo rivedere ai presenti l'intervento "incriminato" durante la trasmissione di Rai 1.

"Che ci sia un problema vitalizi mi pare chiaro: a Palermo, così come Roma e Bruxelles. Io non ho detto che la Sicilia è una Regione canaglia. Non solo non chiedo scusa, ma chiedo che mi venga chiesto scusa per l'interpretazione malevola di quell'intervento. Modificare la normativa è scelta del Parlamento, non la si scarica sul presidente", spiega Crocetta, sulla falsa riga di quanto dichiarato ieri. "Se il Parlamento vuole adeguarsi ai risparmi di questa Regione, si adegui a quanto abbiamo fatto noi. Il taglio sarebbe incostituzionale? Non è mai stato considerato incostituzionale per i dipendenti della Regione... Io volevo che si applicasse anche ai deputati dell'Ars, me l'hanno impedito". Una precisazione che suona come una replica al presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, che ieri aveva criticato su questo punto il governatore.

"E' proponibile che ci siano parlamentari con due mesi di lavoro e con una pensione di 5 mila euro? Io dopo aver lavorato per trent'anni all'Eni, avrò una pensione da 1.300 euro. E da eurodeputato avrò 800 euro. Lo considero troppo anche per me. Quindi perché non ragionare sulla modifica di una norma: tetti alle pensioni e basta con lo strumento feudale del vitalizio infinito". Questa la soluzione proposta da Crocetta e destinata a far discutere. 

LE REAZIONI

ARDIZZONE - Il presidente dell'Ars, Ardizzone, parla di "Una tortuosa arrampicata sugli specchi che non ripara assolutamente il grave danno che ha fatto alla Sicilia con la sua partecipazione all'Arena di Giletti". 

ROMANO - "Crocetta - scrive Saverio Romano su Twitter - è incommentabile! Dopo 5 anni promette cose che mai farà poichè i siciliani lo cacceranno insieme ai suoi sodali!".

FALCONE - "Se da un lato Crocetta, con linguaggio totalmente improprio e disarticolato, ha messo alla berlina la Sicilia, offendendola in televisione, utilizzando per ben due volte il termine 'canaglia', Ardizzone (il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, ndr) non comprende che quelle che un tempo erano prerogative oggi sono considerate dei privilegi". Lo dice il capogruppo di Forza Italia all'Assemblea regionale siciliana, Marco Falcone, dopo la partecipazione del governatore Rosario Crocetta a L'Arena di Giletti e il duro botta e risposta del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. "Per di più - aggiunge - non è affatto vero che l'Assemblea abbia varato un contributo di solidarietà sui vitalizi. L'unico contributo di solidarietà è stato introdotto erga omnes. Il tema che oggi Ardizzone tiene ancora nel cassetto, ma non potrà continuare a farlo per molto altro tempo, è quello della revisione degli assegni agli ex deputati, su cui non ha voluto intervenire in ufficio di presidenza, né consentendo che il mio disegno di legge seguisse il proprio iter legislativo. Se Crocetta ha sbagliato, Ardizzone e il suo partito hanno le medesime responsabilità - conclude Falcone -. Il tentativo del presidente dell'Ars di ricrearsi una verginità in vista del voto sarà del tutto inutile. Gli elettori sapranno giudicare ogni nostro comportamento".

CORDARO -  "Apprendo dalla stampa che il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha convocato per domani un Consiglio di Presidenza con un inconsueto ordine del giorno: 'determinazioni in ordine alla trasmissione L'Arena e alla presenza del Presidente della Regione'. Se per un verso accolgo con favore la circostanza che anche il presidente Ardizzone abbia definito Crocetta inadeguato, per altro verso ritengo assolutamente incompatibile, con qualsiasi principio di trasparenza politica, discutere un argomento come quello 'oggetto dell'odg' nel chiuso della stanza dell'Ufficio di Presidenza". Lo dice Toto Cordaro, presidente del gruppo parlamentare Cantiere Popolare. "Il presidente Ardizzone - continua Cordaro - convochi immediatamente in aula il presidente Crocetta che, nell'ultima 'performance' pubblica dall'amico Giletti, ha finito per gettare discredito, frutto di inesattezze e distorsioni della realtà, sulla Sicilia e sul Parlamento, affinchè riferisca non solo se èvero o meno che la Sicilia è o è stata una regione canaglia, ma anche cosa intende fare sulle drammatiche vertenze sociali per le quali ha più volte assunto impegni solenni, mai rispettati e sulla sostituzione dell'assessore alla famiglia Gianluca Miccichè".

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