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"Usava l'auto blu per andare al mare", condannata la dirigente Anna Corsello

La dirigente regionale del dipartimento Lavoro ed ex numero uno della Formazione professionale è stata riconosciuta colpevole di peculato. Per lei due anni e mezzo di carcere e l'interdizione dai pubblici uffici per un biennio

L'auto blu non veniva usata solamente per spostamenti "istituzionali", ma per esigenze personali come raggiungere la casa al mare a Cefalù. E' quanto stabilito dai giudici della terza sezione del Tribunale che hanno condannato per peculato, a due anni e mezzo di reclusione, Anna Rosa Corsello, dirigente regionale del dipartimento Lavoro ed ex numero uno della Formazione professionale.

Per la burocrate è scattata anche l'interdizione per due anni dai pubblici uffici. L'accusa era sostenuta da Sergio Demontis. Alla Corsello sono contestati più di 500 viaggi, con autista e senza che vi fossero esigenze di servizio, effettuati tra Palermo e Cefalù nel periodo compreso tra il 2004 e il 2011. La contestazione non riguarda solo l'uso dell'auto blu, ma anche le spese per il carburante e i pedaggi addebitati sul telepass dell'amministrazione regionale.

Corsello era tornata al lavoro proprio pochi giorni fa dopo essere stata sospesa dal gip di Palermo nell'ambito di un'altra inchiesta che la vede indagata per istigazione alla corruzione.

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