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“La Regione non rischia il default”, in arrivo fondi per 400 milioni

Secondo fonti governative il problema "non è strutturale ma di temporanea mancanza di liquidità" e non ci sarebbe pericolo di bancarotta. Intanto è polemica per una presunta frase di Lombardo (che smentisce) su Lo Bello

Rischio default in Sicilia? Sembrerebbe di no, almeno a giudicare dalle parole rilasciate da alcune fonti governative all'agenzia Ansa: “Non c'è rischio default per la Sicilia”. Dichiarazioni che stridono con quanto affermato nei giorni scorsi  dal numero due di Confindustria siciliana, Ivan Lo Bello, che aveva denunciato che la Sicilia sarebbe “sull'orlo del fallimento”, e che aveva spinto il presidente del Consiglio Mario Monti a scrivere al governatore Lombardo per avere conferma dell'intenzione (pubblicamente dichiarata) di dimettersi entro fine mese.

Il pericolo della bancarotta viene dunque smentito da fonti del governo: “Il problema non è strutturale – riporta l’Ansa citando fonti governative - ma di temporanea mancanza di liquidità ed è stato risolto con trasferimenti per 400 milioni di euro già programmati”. Il bilancio della Regione Sicilia è stato in attivo nel 2011 e nel 2010 - ricordano le stesse fonti  - e i fabbisogni delle Regioni regionali non sono  automaticamente garantiti dall'Amministrazione centrale dello  Stato.     La spending review, spiega la fonte, prevede inoltre  interventi di ottimizzazione per la spesa pubblica anche per le  Regioni. Per le Regioni a Statuto speciale sono previsti  interventi per complessivi 600 milioni già nel 2012.

LA POLEMICA. Nel frattempo la battaglia tra il presidente della Regione Raffaele Lombardo e Ivan Lo Bello si arricchisce di un piccolo giallo, per un'affermazione (“può andare a morire ammazzato”) che il governatore avrebbe rivolto al numero due della Confindustria Siciliana. Lombardo ha smentito ma ha ugualmente scatenato una pioggia di reazioni: ha precisato di aver voluto criticare uno “pseudo imprenditore secondo cui la ricetta per salvare le casse della Regione è quella di licenziare i dipendenti regionali. Nessun riferimento a Lo Bello”.

 

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