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"Non conta ciò che hanno in mezzo alle gambe...", polemiche per una frase di Figuccia: "Maschilista"

L'intervento del deputato regionale della Lega per commentare l'esclusione delle "quote rosa" dalla squadra di assessori del governo Musumeci provoca reazioni d'indignazione. Sinistra Comune: "Un oltraggio per le donne, si dimetta". L'assessore Petralia: "Linguaggio scadente e aggressivo"

"Assistiamo in queste ore ad una polemica del tutto sterile e pretestuosa sulla composizione del governo regionale e sull'assenza di donne in Giunta. Ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie. E soprattutto come lo usano per il bene dei siciliani". Sta scatenando un vespaio di polemiche questa frase pronunciata dal deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia per commentare l'esclusione delle "quote rosa" dalla Giunta Musumeci dopo il rimpasto voluto dalla compagine di governo.

Per Sinistra Comune, "le dichiarazioni del signor Figuccia sono imbarazzanti, espressione del peggiore maschilismo, indegne di un rappresentante della più prestigiosa istituzione della Sicilia". Tanto da chiedere "immediate dimissioni". "La sua concezione delle donne - aggiunge Sinistra Comune - rappresenta un oltraggio alla dignità della persona e delle istituzioni. Ridurre la differenza tra uomo e donna agli organi genitali è espressione di una cultura che umilia non solo le donne ma anche gli uomini. Invitiamo il presidente dell’Ars ad assumere una posizione formale contro questi atti di inciviltà".

A farsi sentire è anche Paolo Petralia Camassa, giovane assessore della Giunta comunale guidata da Leoluca Orlando: "Sono appassionato di politica e fortemente convinto che ci sia vero bisogno di educazione e formazione politica per un impegno generazionale che guardi avanti su temi cruciali per il progresso e la crescita socio-economica. Sono anche convinto che debba cambiare il linguaggio, spesso scadente, aggressivo e approssimativo, di una classe politica (non tutta) che ha allontanato ancor di più la mia generazione dalla politica e dall’interesse per la cosa pubblica. Quando si leggono frasi come quella di Figuccia in riferimento alla sostituzione dell’unica assessora donna del governo regionale, questo percorso di passione perde pezzi ma non ferma chi crede in una politica migliore, anche nel linguaggio".

Anche gli assessori e consiglieri comunali della rete dei Cento passi si scagliano contro Figuccia. "Il deputato regionale della Lega difende la scelta della composizione monosessuata della nuova giunta Musumeci. Ora il linguaggio sarà censurato, ci auguriamo, dal presidente dell’Ars e dall’intero parlamento. Ma la parte peggiore di questa, eufemisticamente infelice, dichiarazione sta nel fatto che in Sicilia, purtroppo, il sesso con cui si nasce conta. E conta molto. Conta quando si paga una donna meno di un uomo (in Sicilia ben peggio del già vergognoso 11,2% di divario nazionale). Conta quando si guardano le statistiche sull’occupazione, con il record europeo di disoccupazione femminile. Conta quando si deve scegliere un incarico di vertice che, guarda caso, non vede mai una donna proposta (meno del 10% delle nomine regionali alla presidenza di un cda). Insomma 'quel che si ha tra le gambe' in Sicilia conta eccome. E sarebbe bene che il deputato Figuccia riflettesse su questo".

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