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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

L'ira di Crocetta contro la Procura della Corte dei Conti: "Procedimento fuori dalle regole"

Il governatore critica la decisione del pg Pino Zingale, che ha inviato all'Ars una nota annunciando l'intenzione di procedere all'impugnativa della parifica del rendiconto 2016

"Inaccettabile scrivere al Parlamento siciliano perchè è un'azione politica e non giudiziaria". Non usa mezzi termini il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta parlando dell'invio all'Ars, da parte del procuratore generale della Corte dei Conti Pino Zingale, di una nota con cui annuncia l'intenzione di procedere all'impugnativa della parifica del rendiconto 2016 decisa dalle Sezioni riunite lo scorso 19 luglio.

Per il magistrato il documento finanziario, nonostante il via libera dei giudici contabili, contiene evidenti irregolarità. Zingale ha anche sottolineato nella nota che "ferme restando le insindacabili e autonome decisioni del Parlamento siciliano, l'eventuale approvazione del rendiconto da parte di codesta Ars paralizzerebbe il ricorso giurisdizionale".

"Zingale agisca secondo forme previste dalla legge se vuole fare ricorso. Non ci troviamo più all’interno di un procedimento sereno, ma al di fuori delle regole. È un fatto - tuona Crocetta - che la sua azione rischia di provocare il dissesto e quindi il commissariamento della Regione, potendo persino vanificare le elezioni del 5 novembre. L'Ars difenda sè e la Sicilia, approvando il consuntivo"

In difesa dell'esecutivo regionale interviene anche l’assessore regionale al Bilancio Alessandro Baccei. "La Regione Siciliana - sottolinea - non è mai stata così lontana da un ipotetico default che – lo ricordiamo – deve essere inteso come incapacità dell’ente di far fronte alle funzioni e ai servizi indispensabili e quindi di far fronte al pagamento degli stipendi e agli oneri del debito: si consideri che la liquidità mensile media della Regione si assesta a circa un miliardo, a fronte di pagamenti mensili per stipendi e accantonamenti per il servizio del debito pari a circa 500 milioni. Rimane in definitiva escluso qualsiasi rischio fallimento. La Regione – prosegue – ha sempre onorato i propri impegni, pagato gli stipendi, le rate dei mutui, la spesa sanitaria e le altre spese obbligatorie anche in anni in cui non poteva contare su risorse finanziarie stabili. Ultimamente ha ridotto drasticamente i tempi di pagamento, ha una disponibilità di cassa che sostanzialmente copre l’importo dei residui passivi (al contrario del passato) e le agenzie di rating hanno confermato, anche per il 2016, il loro giudizio con outlook stabile”.
 

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