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Conferenza di fine anno

Covid, Musumeci: "Sicilia in zona gialla in qualsiasi momento, valutiamo di aumentare il personale degli hub"

Il presidente della Regione ha ammesso che "i parametri sono al limite", ma "c'è un'opera di conversione da parte di chi sembrava irriducibile al vaccino e aumentano le prime dosi". Sulla coalizione di centrodestra: "Non è fittizia, c'è affinità di obiettivi"

I numeri del Covid in Sicilia preoccupano. Non lo nasconde il presidente della Regione Nello Musumeci che, nel corso della tradizionale conferenza di fine anno, ammette: "Non siamo ancora in zona gialla, ma potremmo esserlo in qualunque momento". Un comunicato del Dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico di ieri, d'altronde, al termine della riunione del Comitato tecnico-scientifico regionale ha certificato che nell'Isola è stata superata la soglia del 10 per cento di occupazione delle terapie intensive e anche il 15 per cento di ricoveri in area medica. "La variante Omicron è veloce - ha proseguito il governatore - ma non è così violenta come il virus della prima fase. Devo dare comunque atto alla comunità siciliana di avere rispettato le norme sulla sicurezza negli ultimi mesi".

E intanto, stando ai dati riferiti a Palazzo d'Orleans dal governo Musumeci, sale anche il numero di persone che decidono di vaccinarsi. "Aumentano le prime dosi di vaccino, c'è un'opera di conversione da parte di chi sembrava irriducibile. I nostri hub stanno lavorando con la possibilità di vaccinare quante più persone possibili". Tanto che Musumeci ha annunciato l'intenzione di introdurre "nuovo personale per gli hub, visto che eravamo abituati a numeri diversi".

In particolare, sarebbero in arrivo alcune centinaia di biologi per potenziare il personale degli hub dell'Isola: saranno destinati alla campagna di vaccinazione contro il Covid e alla somministrazione dei tamponi. "Stiamo consolidando la presenza del personale che si è rivelato insufficiente rispetto alla domanda del territorio", ha detto il presidente. L'assessore alla Salute Razza ha poi aggiunto: "Abbiamo dato esecuzione a una convenzione tra l'Ordine nazionale dei biologi e il ministero della Salute. Si tratta di usare persone che non siano medici per svolgere competenze che rientrano nell'arco di tutte le professione sanitarie. Già questa mattina i primi 20 biologi sono stati assunti a Palermo e si arriverà a 80. Complessivamente in Sicilia saranno alcune centinaia. Saranno destinati alle aree tamponi già esistenti e a quelle aggiuntive".

Sempre in tema di lavoro, il presidente ha annunciato anche la pubblicazione in Gazzetta di bandi per circa 1200 posti di lavoro alla Regione, per personale da inserire in vari livelli. "È stato fondamentale sbloccare i concorsi ed entro la primavera la regione potrebbe formalizzare le prime assunzioni. I giovani - ha detto - potranno così mettere a frutto i loro studi e metterli a disposizione della loro regione".

"Siamo soddisfatti per il lavoro fatto nell'ultimo anno, iniziamo a cogliere il frutto di un lavoro di semina che è stato difficoltoso e impegnativo", ha aggiunto Musumeci, rispolverando una metafora a lui cara e che lo accompagna dai giorni successivi all'insediamento. "Si aprono sempre più cantieri e impegniamo sempre più risorse e vogliamo anche lanciare alcune sfide, come quella della transizione ecologica, ci siamo candidati come una delle più importanti regioni 'green' dell'Italia soprattutto con l'idrogeno. È una ambizione - prosegue - che abbiamo condiviso col ministro Roberto Cingolani, ci sono le condizioni per farlo. In Sicilia nei prossimi sei anni arriveranno circa 30 miliardi di euro provenienti da diversi fondi e hanno bisogno di progetti, alcuni in tempi brevi. Altre risorse possono essere finalizzate con obiettivi a media scadenza. Dobbiamo adoperarci affinché la Regione possa dotarsi dei progetti necessari di nostra competenza del governo".

Uno sguardo alle prossime Regionali

Impossibile per Musumeci non affrontare, però, anche lo spinoso tema delle elezioni regionali del prossimo anno. Pronto a scommettere sulla sua ricandidatura, tanto da essersi proposto già mesi fa per un secondo mandato, il governatore deve però fare i conti con la coalizione di centrodestra che lo sostiene e in cui i partiti ancora non si sono sbilanciati a suo favore. "C'è soddisfazione per il lavoro fatto nell'ultimo anno. Iniziamo a cogliere il frutto di un lavoro di semina che è stato difficoltoso e impegnativo", ha detto, sottolineando con convinzione che "la coalizione di governo non è fittizia. L'affinità di obiettivi ci consente di superare le diversità che ognuno di noi custodisce". 

E, in merito alla competizione elettorale del 2022, arriva anche la replica al presidente dell'Ars Gianfranco Micciché, leader regionale di Forza Italia, secondo cui Musumeci dovrebbe tenere più unita la maggioranza: "Il presidente del Parlamento regionale dice che rendo ogni giorno più difficile la mia ricandidatura? E meno male che sono io stesso a renderla più difficile, se sono io che lo faccio me ne assumo le responsabilità". "La nostra è una squadra e una coalizione unita - prosegue Musumeci -. Non abbiano dovuto sostituire 59 assessori, neppure 40 o 30 o 10, serve ancora qualche altra prova concreta per dimostrare che l'unita non è fittizia? Con il carattere che mi ritrovo e gli assessori che rimangono per 5 anni c'è un rapporto di assoluta lealtà". Però, infine, annuncia: "Penso che sia giusto all'inizio del nuovo anno convocare un incontro, l'ennesimo, con i segretari dei partiti".

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