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Regione, i sindacati tuonano: “Non ci sono le condizioni per una finanziaria accettabile"

Secondo Cgil, Cisl e Uil serve rinominare la commissione paritetica

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

“Se la Regione dovesse coprire in tre anni il buco di 780 milioni di euro come dichiarato dalla Corte dei Conti, sulla base della normativa vigente a livello nazionale, per i siciliani si profilerebbe una manovra finanziaria "lacrime e sangue”. Così Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, segretari rispettivamente di Cgil Cisl e Uil regionali che manifestano tutta la loro preoccupazione: “Siamo già virtualmente in esercizio provvisorio con tutto quello che ne comporta. Con le spese in dodicesimi sarà impossibile intervenire sulle emergenze che attanagliano la nostra regione. Già la Provincia di Siracusa, ad esempio, per questo mese non pagherà gli stipendi non sapendo come recuperare le risorse. Nella stessa situazione diversi Comuni siciliani in dissesto finanziario. Con il bilancio in dodicesimi - continuano Cgil, Cisl e Uil - nessuno potrà prelevare un euro. In questo quadro non esistono le condizioni per varare una legge finanziaria accettabile, chiediamo pertanto al governo nazionale di rinominare al più presto la commissione paritetica Stato-Regione per individuare con l’amministrazione regionale gli interventi normativi necessari per sbloccare questa situazione”.

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