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Arriva il reddito di libertà: 200 mila euro per le donne vittime di violenza

La Giunta regionale di Governo ha approvato i criteri e le modalità di attuazione proposti dall'assessore delle Politiche Sociali, Mariella Ippolito: "Sosteniamo un percorso mirato alla creazione di una fonte di reddito stabile"

La Giunta regionale di Governo ieri sera ha approvato i criteri e le modalità di attuazione del reddito di libertà proposte dall'assessore regionale delle Politiche Sociali, Mariella Ippolito. “Si tratta di un passaggio obbligatorio per dare il via libera all'art.53 della finanziaria dello scorso maggio - ha affermato l'assessore Ippolito - quello con cui appunto l'ARS ha istituito il cosiddetto reddito di libertà. E' una misura sperimentale - ha detto ancora l'assessore - per la quale abbiamo destinato 200 mila euro per favorire l'indipendenza economica delle donne vittime di violenza fisica o psicologica”.

Il reddito di libertà prevede il sostegno e la partecipazione ad un percorso finalizzato all'indipendenza economica della stessa attraverso l'avvio di interventi occupazionali di auto impiego in ambito artigianale, commerciale, professionale.

“L'avviso, che verrà pubblicato oggi stesso sul sito del Dipartimento Famiglia- ha proseguito l'Assessore delle Politiche Sociali- prevede interventi occupazionali fino ad un importo massimo di 10 mila euro per progetto, che avrà la durata di 8 mesi, a decorrere dalla comunicazione di ammissione a beneficio da parte della Regione ed è prorogabile una sola volta per il medesimo arco temporale”.

La proposta progettuale dovrà contenere tutte le informazioni necessarie compreso il crono programma degli interventi, il piano finanziario e gli obiettivi prefissati per la prosecuzione dell'attività lavorativa. “Sono particolarmente soddisfatta dell'avvio del reddito di libertà sia come Assessore delle Politiche Sociali sia come componente della cabina di regia interministeriale, presieduta dal sottosegretario Vincenzo Spadafora, contro la violenza sulle donne - ha detto la Ippolito- con questa misura mettiamo le donne vittime di violenza nelle condizioni di riprogrammarsi un futuro libero da condizionamenti economici che a volte bloccano il coraggio da parte delle stesse di denunciare i maltrattamenti”.

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