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Palermo dimenticata dal Recovery Plan, Samonà: "Per cultura e turismo solo briciole"

L’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e componente del dipartimento nazionale cultura della Lega attacca l'esecutivo nazionale: "Il binomio cultura-turismo è strategico per lo sviluppo". Critico anche l'assessore Armao: "Ignorate le proposte delle Regioni"

"Al governo Conte non importa nulla di cultura e turismo: nel Recovery plan, infatti, sono previsti soltanto 1,3 miliardi di euro per interventi in questi due settori a fronte dei 196 miliardi complessivi. Questo, nonostante siano due dei principali settori trainanti dell'Italia, in grado di muovere molti di punti di pil e dare occupazione a milioni di persone". A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà (Lega), che è anche componente del dipartimento nazionale cultura del Partito.

“Questo – afferma Samonà – è il peggior regalo di Natale che l’esecutivo Pd-5 Stelle potesse fare agli italiani, che come ha giustamente fatto osservare il senatore ed ex ministro della Lega Gian Marco Centinaio, si è limitato ad erogare una mancetta che non fa che accrescere la crisi di un segmento di Paese a cui è stata negata visione, strategie ed adeguato sostegno. Il tutto, ulteriormente aggravato in quelle regioni, come la Sicilia, nelle quali il binomio cultura-turismo è ancora più strategico per uno sviluppo sostenibile dell’Isola e per l’occupazione”.

“Considerare asset economici primari come se fossero fastidiosi incidenti di percorso, destinando a questi le briciole – conclude l’assessore leghista – è il frutto di una politica miope che continua a trattare con indifferenza settori già messi duramente alla prova dalle chiusure forzate dovute all’emergenza Covid". 

ARMAO-9Ed è fortemente critico anche l'assessore all'Economia Gaetano Armao (nella foto). "Il Recovery plan elaborato dal governo centrale - dice - ignora del tutto le proposte delle regioni italiane, come quelle dei comuni nonchè delle parti sociali rivelando la scelta, del tutto autoreferenziale, di declinare in modo unilaterale lo sviluppo del Paese utilizzando la più straordinaria massa finanziaria a noi messa a disposizione dal secondo dopoguerra ad oggi. Non colgono quindi nel segno le considerazioni, provenienti da taluni settori del sindacato e della politica, che criticano il Governo regionale, poiché ad essere state ignorate non sono le proposte della Sicilia ma quelle provenienti da tutte le Regioni italiane, da tutti i comuni e da tutte le parti sociali". 

Per Armao, che è anche vicepresidente della Regione, "se poi occorre entrare nel merito delle proposte della Regione, siamo ovviamente disponibili a farlo, nella corretta dialettica, ma utilizzare le miopi scelte nazionali per criticare quelle adottate a livello governativo regionale è un esercizio poco lungimirante".

Articolo aggiornato il 10 dicembre 2020 alle ore 11.44 // Aggiunta dichiarazione assessore Armao

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