Quirinale 2022, verso Mattarella bis: Draghi gli chiede di restare
Incontro tra i capigruppo dei partiti e il presidente della Repubblica. Gli esponenti dei partiti di maggioranza chiederanno al Capo dello Stato di accettare un nuovo mandato
E' iniziato al Quirinale l'incontro tra i capigruppo dei partiti e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gli esponenti dei partiti di maggioranza chiederanno a Mattarella di accettare un nuovo mandato prima del voto dell'aula di questo pomeriggio. I primi ad arrivare sono stati i capigruppo della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, seguiti dalla delegazione di Forza Italia, formata da Anna Maria Bernini e Paolo Barelli. Per Leu sono presenti Loredana de Petris e Federico Fornaro, per il M5S Mariolina Castellone e Davide Crippa mentre per il Pd sono arrivate le capogruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani.
L'ipotesi del secondo mandato per il presidente Sergio Mattarella comunque ha preso quota in modo definitivo e decisivo. Nel settimo scrutinio il Presidente della Repubblica ha raggiunto i 387 voti, superando i 336 raggiunti ieri. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nell'incontro di oggi al Quirinale, avrebbe chiesto al Capo dello Stato di rimanere per "il bene e la stabilità del paese", se il Parlamento lo chiederà.
L'apertura di Salvini e la svolta
La prima svolta alla Camera è arrivata con l'apertura di Matteo Salvini: il bis al Quirinale per l'attuale Capo dello Stato "non può essere una scelta di ripiego. Se quella è la via ci si arrivi con convinzione", ha detto Salvini. "Mi sembra più serio dire che c'è una parte del Parlamento che non vuole trovare accordo, e la squadra resta così, Mattarella al Quirinale e Mario Draghi a palazzo Chigi", ha aggiunto. Parole che hanno sbloccato lo stallo. "A questo punto Mattarella va fatto nella votazione di oggi pomeriggio, non ha senso aspettare", hanno detto fonti dem all'Adnkronos mentre i centristi che hanno lavorato fino all'ultimo, anche in queste ultime ore, per la candidatura di Pier Ferdinando Casini hanno visto sfumare la possibilità. Una previsione confermata dal fonti della maggioranza. "Si può chiudere su Mattarella già stasera".
E Matteo Salvini nel primo pomeriggio ha rivelato: "Per il Quirinale ho proposto perfino due ministri di questo governo. Ma mi hanno risposto ancora con dei No…". Salvini, parlando con i deputati della Lega alla Camera, ha aggiunto: "Ecco perché in Transatlantico ho accennato ai giornalisti l'idea del Mattarella bis - ha detto ai suoi -. Subito dopo ho ricevuto alcune telefonate…". Salvini questa mattina è stato contattato al cellulare anche dal premier Mario Draghi.
L'amarezza di Giorgia Meloni, delusione Fdi
C'è amarezza, delusione e anche rabbia per come è andata a finire. Dentro Fratelli d'Italia l'umore è nero di fronte alla prospettiva di un Mattarella bis. "Nulla di personale nei confronti della persona, per carità", sottolineano. Ma, come dice Ignazio La Russa, "è anche una sconfitta per lo spirito della Costituzione, che hanno voluto forzare...". Da questi sei giorni di passione, poi, emerge un centrodestra a pezzi, spaccato in maniera irreversibile, almeno per come la rottura si è consumata sulla candidatura-flop della Casellati. Con precise accuse di tradimento rivolte proprio dai 'meloniani' a Fi e 'centristi' per aver fatto mancare i voti decisivi in Aula attraverso i franchi i tiratori. "I partiti hanno scelto di tirare a campare, barattando di fatto sette anni di presidenza della Repubblica in cambio di sette mesi in più di governo e di legislatura", sbotta Giorgia Meloni in una nota diffusa all'ora di pranzo quando ormai i giochi sono fatti e Matteo Salvini ha già virato su Mattarella, 'ritrovandosi' con il resto della coalizione, Fi e i 'centristi'. L'ex ministro della Gioventù del governo Berlusconi cita il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ("Manco il Gattopardo, siamo al: "nulla cambi, perché nulla cambi...") annuncia che i suoi 63 'grandi elettori' voteranno compatti, per coerenza, l'ex magistrato Carlo Nordio, e avverte: "questo centrodestra va rifondato da capo, noi siamo leali, non cambiamo idea ogni cinque minuti...". E ancora: "Noi non asseconderemo questa scelta" del bis, che "non appare fatta nell'interesse dell'Italia ma piuttosto per molto più bassi calcoli di opportunità". Parole che suonano come un vero e proprio avvertimento per gli alleati, soprattutto per Salvini che in un primo momento sembrava fare asse proprio con Fdi, insieme a Giuseppe Conte, sul nome di una donna, Elisabetta Belloni. Tra i parlamentari c'è grande amarezza, perchè la riconferma di Mattarella sbarra definitivamente la strada al voto anticipato, rischia di portare Fdi in un cul de sac, bloccata nel suo ruolo di unica opposizione, e, soprattutto, alimenta i sospetti, già molto forti, che adesso possa partire in Parlamento l'operazione proporzionale per cambiare la legge elettorale.
In tanti puntano il dito sulla leadership salviniana per come ha gestito la partita quirinalizia e pensano che sia arrivato il momento di una svolta: "adesso bisogna riconsiderare e ridefinire il centrodestra" perchè "così non si può andare avanti". C'è chi si rammarica per non aver pensato di puntare prima sulla Casellati, "perdendo l'attimo e l'occasione giusta". Meloni non ci sta: "Sarei stupita se Mattarella accettasse di essere rieletto Presidente della Repubblica dopo aver fermamente e ripetutamente respinto questa ipotesi. Anche perché sappiamo tutti che il secondo mandato presidenziale non può diventare una prassi, forzando gli equilibri previsti dalla nostra Costituzione". La Russa rincara la dose ("la rielezione non è dignitosa per Mattarella, per chi lo vota e per l'Italia" e spiega amareggiato che queste elezioni presidenziali certificano la morte della coalizione: "Mi chiedete del centrodestra? Ma quale centrodestra? Ne siamo usciti male. Contenti loro, contenti tutti...". Il vicepresidente del Senato e tra i fondatori di Fdi 'assolve' Salvini: "La colpa non è di Salvini, ma è di tutti coloro che hanno deciso di convergere sul bis dell'attuale capo dello Stato". Rincara la dose il deputato Federico Mollicone: "Il bis di Mattarella rappresenta la sconfitta della politica e del Parlamento, che non riesce a trovare una soluzione condivisa che rappresenti la Nazione". Il partito resta, insomma, granitico sulle sue posizioni e rilancia con una nota la sua battaglia sul presidenzialismo: "Fdi non ha i numeri per essere determinante in questo importante passaggio politico, ma abbiamo le idee molto chiare: vogliamo arrivare a una soluzione nel minor tempo possibile e ci batteremo con ancora maggiore forza per far scegliere la prossima volta direttamente agli italiani il Capo dello Stato e non assistere più al triste spettacolo che il Palazzo sta dando in questi giorni".
I nuovi vicini di casa: "Lo aspettiamo"
"E' bene per l'Italia che Mattarella per ora resti al Quirinale, lo aspettiamo qui, magari fra 7 mesi...". Parlano così alcuni vicini che vivono accanto alla nuova abitazione che Sergio Mattarella aveva scelto ai Parioli per il post-Quirinale. Ma alla luce degli sviluppi di queste ultime ore forse dovranno aspettare ancora per poter accogliere il nuovo vicino 'eccellente'. C'è anche la consapevolezza però che le speranze del Paese, in questa fase, poggiano tutte su di lui. Ma non solo su lui. Due passanti, con cani al guinzaglio, escono dal palazzo accanto a dove Mattarella ha preso la sua nuova abitazione e dove era già iniziato il trasloco. "Con la pandemia e il Pnrr - dicono - abbiamo bisogno di Mattarella al Quirinale e Draghi al governo, anche perché i politici sono tutti inetti".
La benedizione del Vaticano
L'accordo fra i leader per il bis di Sergio Mattarella al Quirinale intanto viene accolto con soddisfazione anche Oltretevere dove la figura dell'attuale Capo dello Stato è molto stimata. La scelta di Mattarella, che succederà a se stesso, "era una delle possibilità: niente era scontato però mi è sembrato molto chiaro sin dall'inizio che c'erano tante e tali tensioni, tra fughe in avanti e stop, che questa francamente appare l'unica soluzione per uscirne", dice in una intervista all'Adnkronos padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e spin doctor del Papa. "E' evidente il tandem Mattarella -Draghi riuscito nell'impresa quasi impossibile di mediazione tra le forze politiche e di garantire la credibilità internazionale. Lo spettacolo al quale abbiamo assistito - riflette il gesuita, fine osservatore delle questioni politiche - è che da una parte le segreterie fanno fatica a controllare i partiti. Dall'altra, i partiti stessi stanno mutando profondamente e cambiano i rapporti di forza e la solidità dei legami di schieramento". Padre Spadaro riflette sulla situazione del momento: "E' evidente che fattori come la crisi di rappresentanza, il clima di emergenza permanente legato agli effetti della riforma finanziaria, la lunghezza della pandemia, sono tutti elementi che uniti a a questa crisi della politica hanno portato ad una conferma di quel tandem. E' chiaro che si apre una riflessione molto importante con la fotografia delle forze del governo che eleggeranno il presidente della Repubblica riconfermando gli equilibri attuali".
fonte Adnkronos