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Barelle nei corridoi del Cervello, Di Vita: “I posti letto sono solo nove, è un dramma”

Dopo la denuncia della figlia di Letizia Battaglia che ha acceso i riflettori sui lunghi tempi di attesa e il sovraffollamento all'interno del pronto soccorso, la deputata siciliana alla Camera divulga i dati in suo possesso e attacca: "E' un dramma quotidiano diventato la normalità"

"I posti letto per l'osservazione breve intensiva (Obi) al pronto soccorso dell'ospedale Villa Sofia-Cervello sono soltanto nove". A rendere noto il dato, dopo l'appello della fotografa Letizia Battaglia al sindaco, è la deputata siciliana alla Camera, Giulia Di Vita, che nelle scorse settimane aveva fatto richiesta di accesso agli atti a tutti gli ospedali palermitani. La deputata ha avuto risposta dall'Azienda ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello: “Le criticità più drammatiche che ho riscontrato, quella dei tempi di attesa e sovraffollamento, sono causate specialmente dalla mancanza di posti letto in reparto. Essendo i posti letto solo nove, ‘il superamento della capienza di tali aree Obi è costante’ e ‘la causa principale che determina un ritardo nei tempi di ricovero è da individuare nell'incremento del numero di pazienti da ospedalizzare e nella riduzione dei posti letto disponibili in accordo alla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale’”. 

La deputata commenta poi quanto accaduto alla celebre fotografa Letizia Battaglia: “Mi spiace notare che il grosso problema del sovraffollamento dei pronto soccorso siciliani, che purtroppo è quotidiano, riesca ad avere risalto mediatico soltanto se uno dei pazienti è un nome di prestigio. Ciò ormai non accade più solo in occasione dei picchi stagionali, prevedibili e quindi gestibili, ma è diventata la normalità. Al governo regionale basterebbe recarsi un giorno qualunque al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia, ad esempio, per rendersi conto della gravità della situazione”.

La fotografa lo scorso 26 novembre è stata ricoverata dopo essere passata dal pronto soccorso, ma all'interno non c'erano stanze disponibili. Così ha trascorso circa 24 ore in barella in corridoio, in compagnia della figlia Shobha che ha raccontato sui social il caso di malasanità: "I reparti sono pieni - scrive la figlia sul suo profilo Facebook - e siamo da questa mattina in corridoio. Mamma in barellla e nulla accade, non respira e tossisce senza pausa... ma come si fa a lasciare una donna a soffrire così?". Poi l'appello al sindaco Orlando: "Vieni a controllare come la Regione tratta i siciliani".

Già lo scorso 9 ottobre, Giulia Di Vita aveva acceso i riflettori sui lunghi tempi di attesa per i pazienti nei pronto soccorso palermitani prima di essere trasferiti nei reparti. Per legge l’osservazione, prima del ricovero, non dovrebbe durare più di 24 ore, al massimo 72. Ma questi tempi quasi sempre non vengono rispettati”.

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