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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trattativa Stato-mafia, Mancino: "Io vittima di un 'teorema'"

L'ex ministro commenta la sentenza di assoluzione pronunciata nei suoi confronti e attacca: "Sono stato volutamente additato a emblema di una 'trattativa', benchè il mio capo di imputazione, che oggi è caduto, fosse di falsa testimonianza"

"Sono sollevato. Ho sempre avuto fiducia che a Palermo ci fosse un giudice. La lettura del dispositivo che esclude la mia responsabilità nel processo sulla cosiddetta trattativa ne è una solenne conferma. Sono stato vittima di un ' teorema' che doveva mortificare lo Stato e un suo 'uomo', che tale è stato ed è tuttora. Sono stato volutamente additato a emblema di una trattativa, benchè il mio capo di imputazione, che oggi è caduto, fosse di falsa testimonianza". Così l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino commenta la sentenza di assoluzione pronunciata nei suoi confronti dalla corte d'Assise di Palermo nel processo sulla cosiddetta "trattativa Stato-mafia". 

Trattativa Stato-mafia, condannati Mori, De Donno e Dell'Utri: assolto Mancino

Mancino non era presente, nell'aula bunker del carcere Pagliarelli, alla lettura del dispositivo. Lunedì scorso, prima che i giudici entrassero in camera di consiglio, aveva chiesto di potere rendere delle dichiarazioni spontanee. "Ho sempre combattuto i boss. La mia posizione di contrasto alla mafia è dimostrata dalla mia storia. Non sono mai stato tenero - aveva detto -. Ho proposto da ministro dell'Interno lo scioglimento di 54 consigli comunali per infiltrazioni mafiose e nel 1993 mi opposi all'abolizione del carcere duro".

I giudici hanno invece condannato gli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni a 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato. A 12 anni, per lo stesso reato, è stato condannato l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, a 28 anni sempre per minaccia a corpo politico dello Stato, è stato condannato il capo mafia Leoluca Bagarella. Per lo stesso reato dovrà scontare 12 anni il bosso Antonino Cinà. L'ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno, per le stesse imputazioni, ha avuto 8 anni. Massimo Ciancimino, accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia dell'ex capo della polizia De Gennaro, ha avuto 8 anni.

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