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La corsa alla segreteria regionale divide il Pd, Faraone lancia l'election day

L'ex ministro Franceschini in città per sostenere Teresa Piccione: "Meglio la serenità delle donne che uomini troppo rissosi". La replica di Faraone arriva immediata: "Non ne possiamo più dei dirigenti romani che arrivano e ordinano come votare. Il 16 si scelgano il segretario regionale e quelli delle unioni provinciali"

Pd sempre più diviso in vista delle primarie in Sicilia. I contendenti sono sempre più agguerriti e le schermaglie sono all'ordine del giorno. Teresa Piccione accusa gli avversari di volere "un partito accozzaglia". Con lei si schiera Dario Franceschini. Ma Faraone attacca: "Non ne possiamo più dei dirigenti romani che arrivano e ordinano come votare" e chiede di fare un vero e proprio election day.

"Si confrontano due modelli di partito e due visioni - ha detto la stessa Piccione - . Bisogna andare dentro il Pd, non oltre, alle radici fondative del partito, di condivisione e ascolto per tornare a confrontarci con i corpi intermedi. Quello di Faraone, invece, è il modello del partito, sono parole sue, 'contenitore di tutte le forze di opposizione a Lega e 5 Stelle', un'accozzaglia". "Per me il Pd è una comunita' - ha continuato Piccione - in cui si condividono ideali, valori, strategie da decidere insieme e di cui diventa interprete e promotore il segretario. Per noi è importante che si ritorni alle origini, non credo a un salto nel buio. Credo sia possibile fare le alleanze ma a partire dalla propria identità".  

franceschini-2Al suo fianco l'ex ministro Franceschini: "Conosco bene il lavoro che Piccione ha svolto in Parlamento  in questi anni e nel partito. Ritengo che ci sia un gran bisogno della serenità e della forza delle donne rispetto a uomini troppo rissosi".

Ma l'arrivo del "big" romano non è stato digerito dall'altro contendente alla segreteria. "Franceschini noto Siciliano, si sente anche dall'accento, arriva e sentenzia. A dieci giorni dal voto, sente il bisogno di scendere in campo a sostegno di Teresa Piccione mentre il governo nazionalpopulista continua ad affondare l'Italia - attacca Faraone -. Ma che c'entra Franceschini con le primarie siciliane? Nulla per me, tutto per loro. Perché mentre noi parliamo del futuro della Sicilia e  parliamo ai siciliani, diciamo viva le idee, viva la partecipazione, viva le primarie libere e abbasso i caminetti e le correnti, loro si  barricano dentro i fortini dei deputati in Sicilia con i pacchetti di  tessere e accusano noi, paradossalmente, di essere rissosi e anti  democratici. Volevano l'inciucio, abbiamo detto no". 

Davide Faraone Infophoto-2"Ho detto, e confermo - aggiunge Faraone - che non intendo polemizzare. Ho un' idea della Sicilia, voglio fare il segretario del Pd per cambiarlo e, se il popolo delle primarie lo vorrà, lo farò per i prossimi anni, con buona pace della Ditta. Il 16 dicembre chiedo un voto, certo, ma chiedo agli iscritti e agli elettori un atto di coraggio. Coraggio perché non ne possiamo più dei soliti notabili voltagabbana, renziani quando conviene, anti renziani quando va male. Non ne possiamo più dei dirigenti romani che arrivano e ordinano come votare. Domenica 16 dicembre noi, noi, noi Siciliani cambieremo il  Pd.  Noi non abbiamo paura della democrazia, della partecipazione,  davvero. Noi abbiamo grande rispetto degli iscritti, un po' meno di  chi crede che siano "cosa loro".  E lancia una proposta:"dimostriamo che ci teniamo veramente alla  partecipazione e alla democrazia? Se sì, bene. Domenica 16 dicembre si voti per il segretario regionale e per i segretari delle unioni provinciali. Facciamo "l'election day" E, soprattutto, facciamo votare alle Primarie con un contributo libero, gratis per chi non può. Rispondete su questo invece di buttare la palla in tribuna. Dimostrate
di crederci veramente alla partecipazione e alla democrazia".  

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