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Il presidente del Senato a Palermo: "Intoccabili i primi articoli della Costituzione"

Pietro Grasso è in città per partecipare alla giornata finale del progetto "Costituzione, cittadini partecipi". Per lui un fuoriprogramma, con l'incontro di una delegazione del call center Almaviva

"Nessun Parlamento potrà mai cambiare i dodici articoli iniziali della Costituzione, sono un patrimonio irrinunciabile della nostra democrazia. E' importante volere bene alla Costituzione, ma soprattutto sta a chi ha responsabilità riempirla di nuovi significati". Sono le parole del presidente del Senato, Pietro Grasso, oggi a Palermo per partecipare alla giornata finale del progetto "Costituzione, cittadini partecipi", promosso dal comitato Partecipalermo, in collaborazione con il dipartimento di Diritto Pubblico dell'Università e l'Anfe.

Il progetto, partito lo scorso dicembre, ha coinvolto le classi di sette istituti superiori, nonché le classi del progetto formativo Anfe. Oltre 400 studenti delle scuole cittadine presenteranno proprio davanti al presidente del Senato, i video e i lavori prodotti in questi mesi studiando la Costituzione. Grasso ha ricordato ai ragazzi il percorso che ha portato all'adozione della carta costituzionale. "Fare l'Italia repubblicana e democratica -  ha detto - non era solo un ideale ma un progetto politico. I Costituenti venivano da tradizioni culturali diversissime, erano avversari politici ma seppero unirsi nel comune obiettivo di stabilire una formula di convivenza per dare vita all'esercizio della democrazia".

"In un sistema democratico - ha aggiunto - non devono esistere scorciatoie, la deviazione da questa regola fondamentale rappresenta un torto, a volte anche un reato. Tenetelo a mente quando vi troverete di fronte a un bivio: da un parte il favore, la sopraffazione, il sopruso, dall'altra la fierezza di un comportamento etico responsabile. Alla lunga scoprirete che la competizione è solo con noi stessi. E non vale la pena - ha proseguito - rinunciare a questo per quello che Borsellino definiva 'il puzzo del compromesso morale'".

Tanti i temi affrontati, come quello della lotta alla criminalità organizzata. "Nella mia esperienza di magistrato ho imparato che la lotta per la legalità - ha ribadito - non può limitarsi agli strumenti repressivi ma deve comprendere anche una cultura della legalità, un insieme di idee e comportamenti, un metodo di convivenza civile che non si limita al semplice rispetto delle regole. Per contrastare la mafia bisogna promuovere la cultura della legalità, anche se oggi forse è un'espressione un po' abusata".

Per il presidente del Senato c'è stato anche un fuoriprogramma, con l'incontro di una delegazione di lavoratori Almaviva. Gli operatori gli hanno chiesto di "intervenire prima del 4 giugno" prima "che partano le lettere di licenziamento". "Lei è palermitano, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino - ha spiegato Loredana Ilardi, una delle lavoratrici - Non ci abbandoni. Noi non vogliamo lasciare Palermo. Siamo delle professionalità. Se chiude Almaviva è un disastro sociale". Grasso ha chiesto ai dipendenti di "avere un report" sugli ultimi sviluppi.

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