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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Valorizzare le borgate, scuole e verde: nasce la Palermo del futuro

Il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore all'Urbanistica e Mobilità, Tullio Giuffrè, hanno presentato questa mattina le direttrici principali del nuovo piano regolatore della città

Valorizzare le borgate, poli scolastici di eccellenza, riqualificare la costa e potenziare gli spazi verdi della città. E' la Palermo, moderna e sostenibile, pensata nelle direttive del Piano regolatore generale, presentata oggi nel corso di una conferenza stampa a Villa Niscemi dal sindaco Leoluca Orlando e dall'assessore alla Mobilità e urbanistica, Tullio Giuffrè. Un percorso di cambiamento e trasformazione che ha come orizzonte temporale il 2050, attraverso la realizzazione di fasi intermedie. Le direttive passeranno adesso al vaglio del Consiglio comunale, che avrà 90 giorni di tempo per approvare il Piano. Quello vecchio era scaduto dal 2007 e la Regione aveva già "messo in mora" l'amministrazione comunale, dandole come termine ultimo per la presentazione dello strumento urbanistico proprio il 25 ottobre.

"E' l'inizio di un percorso previsto dalla legge", ha detto Orlando. "Un piano - aggiunge - che dovrà essere figlio della struttura comunale, ma che si avvarrà di contributi esterni, anche internazionali, e del confronto con le scuole, il mondo professionale, le otto circoscrizioni e le 54 unità di primo livello, ossia le vecchie borgate. Il metodo adottato - ha assicurato il sindaco - sarà quello della partecipazione per promuovere l'orgoglio di essere palermitani. Il piano dovrà guardare alla città metropolitana, immaginando un assetto più vasto di Palermo, che vada oltre i limiti della circonvallazione e del fiume Oreto".

Per il primo cittadino le direttive presentate sono "l'idea che l'Amministrazione ha della città. Serve un piano regolatore senza buchi neri e spazi vuoti. Palermo - ha spiegato Orlando - fino a pochi giorni fa era l'ultima città d'Italia per verde fruibile, ora grazie all'apertura al pubblico del parco Uditore è la quart'ultima, ma resta la quarta città in Italia per spazi verdi potenzialmente fruibili". "Abbiamo lavorato - ha detto l'assessore Giuffrè - per fare in modo che il nuovo Piano regolatore non sia una lista dei sogni, ma l'agenda di programma per la trasformazione della città". Uno strumento per far sì che "la candidatura di Palermo a capitale europea della cultura del 2019 sia credibile".

Tra i punti centrali nel nuovo strumento urbanistico dovrà esserci "la valorizzazione accanto al paesaggio urbano anche degli spazi verdi, la digitalizzazione della città, la promozione della costa sud e un programma di rilocalizzazione delle scuole, raggruppando plessi diffusi sul territorio, per fare poli scolastici d'eccellenza, che possano anche essere identificativi di un quartiere". Un punto quest'ultimo sottolineato anche da Orlando. "In città ci sono 260 plessi scolastici comunali e per altri 100 è prevista la costruzione. Sarebbe più opportuno - ha concluso il Sindaco - unificare molti istituti creando plessi unici e utilizzando gli spazi liberati dalla costruzione di nuovi edifici per la fruizione pubblica".

Questi in sintesi i punti chiave dell’idea che sottende alle linee guida:
 
-    1. Supportare e rendere credibile la candidatura di Palermo a Capitale Europea della Cultura nel 2019;
-    2.Individuare nel fiume Oreto e nella Circonvallazione di viale Regione Siciliana, nell’oltre Oreto e nell’oltre Circonvallazione i nuovi poli di trasformazione della Città;
-    3. Ambire ad una dimensione metropolitana in vista della nuova forma amministrativa di Città metropolitana, seguendo una logica di decentramento e di costruzione delle nuove Municipalità urbane e di delocalizzazione dei servizi attrattori di un’utenza extra-urbana;
-    4. Trasformare la Città, sebbene sterilizzandone il costo per le casse dell’Amministrazione Comunale (dalla Lista dei sogni ad un’Agenda di programma);
-    5. Costruire la nuova Città  attraverso un processo di ascolto alternativo di cittadini (bambini ed adulti), promotori di obiettivi di pubblico interesse e la concertazione con gli Enti pubblici e morali.
-    6. Far riacquisire centralità e vivibilità alla Città inespressa della costa Sud, il nuovo “Centro Storico” degli anni ’90;
-    7. Favorire lo sviluppo verticale della Città al fine di limitare il consumo del suolo e valorizzare il paesaggio urbano in quei contesti connotati da disordine urbanistico;
-    8. Nuovo orientamento degli impianti e del patrimonio scolastico in centri di aggregazione per le famiglie;
-    9. Assecondare e rafforzare i processi di trasformazione in Città digitale attraverso il modello della Smart City, a partire dalla riallocazione delle strutture direzionali e dall’attivazione di processi di Smart Health,  tesi da un lato alla razionalizzazione delle strutture esistenti e dall’altro lato alle nuove localizzazioni nei tessuti urbani che  maggiormente ne appaiono sprovvisti, in chiave ovviamente metropolitana.
-    10. Assicurare la realizzazione di un nuovo assetto della rete del trasporto pubblico, al fine di promuovere l’intermodalità, attraverso un’attenta valutazione degli aspetti pianificatori, tecnologici ed economici che consenta di selezionare le opere da prevedere nel redigendo Piano;
-    11. Rispondere alla domanda di residenza che si è radicalmente trasformata: servono case più piccole ed economiche di quelle oggidisponibili sul mercato immobiliare;
-    12. Aumentare la qualità e la quantità degli spazi pubblici;

-    13. Innovare il patrimonio edilizio esistente in termini energetici e “di qualità architettonica”;
-    14. Convertire le distanze spaziali, espresse in metri, in distanze temporali, implementando la rete dei servizi e riordinando le funzioni (scuole, attrezzature, attività del terziario, etc.)
-    15. Confermare il ruolo di Città snodo del Mediterraneo, interculturale e dell’integrazione;
-    16. Dovrà essere individuata una area specifica da destinare ad una Piattaforma Logistica Urbana, consolidando le funzioni commerciali e non più produttive di alcune aree prima a differente vocazione e riattivare le aree produttive ed industriali frammentate che potranno rigenerarsi in chiave residenziale;
-    17. Mettere a reddito la Città, attraverso un processo di internazionalizzazione da un lato e l’attivazione di strumenti ed istituti giuridici (usi civici, oneri e diritti edificatori, misure perequative, etc.) dall’altro lato che consentano di conseguire un’Economia urbana intelligente e responsabile;
-    18. Creare un policentrismo a partire dai vuoti urbani, ovvero una punteggiata di micro-centralità sparse nel territorio comunale che cerchi di attivare processi di orgoglio da parte della cittadinanza nei confronti del proprio pezzo di città. Ciò potrà ridurre anche la pressione centripeta in termini di funzioni e di mobilità. Le Nuove polarità saranno l’area Lolli  / Notarbartolo, della Fiera, ex Ospedale Psichiatrico, il piano dell’Ucciardone, il Mercato Ortofrutticolo.

Le direttive, dice una nota del Comune,  contengono in gran parte indicazioni che si riferiscono non solo all’immagine della nuova Città  ma anche agli approfondimenti (demografici, geologici, economici, sociali, etc.) necessari alla costruzione del nuovo strumento.
 

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