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Miceli (Pd): "Orlando vecchio e stanco, sceneggiata che va avanti da 30 anni"

Il giudizio tranchant del segretario provinciale del Partito democratico sul sindaco: "E' in preda ad un personalismo senza eguali, ha portato a Palermo in fondo a ogni classifica"

“Sostenere, così come ha fatto a Radio radicale il sindaco di Palermo  Leoluca Orlando che ‘Il Pd ha perso il consenso, chi si allea con loro perde il consenso’ è l’ennesimo patologico e sgangherato tentativo di mettere in scena il revival della ‘Primavera’”. Così su Facebook Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico di Palermo. “Ho sempre segnalato, anche ad alcuni inguaribili nostalgici del mio partito – prosegue –, che avvicinandoci alle amministrative avremmo assistito ad una sceneggiata che a Palermo va in onda da più di 30 anni: il protagonista, Leoluca Orlando, in preda ad un personalismo senza eguali, si erge a paladino dei cittadini e dei movimenti civici, punta il dito contro generalizzati ed imprecisati sistemi affaristico-politico-mafiosi, richiama alle armi il mondo universitario e della borghesia cittadina e, infine, lancia la sfida al sistema politico e partitico tacciandolo di vecchio e perdente. Uno schema già visto, trito e ritrito – continua Miceli –, per certi versi politicamente patetico e che questa volta non produrrà gli effetti sperati dal primo cittadino. Innanzitutto, perché, a differenza delle puntate precedenti, chi ha mal governato la città relegandola agli ultimi posti di tutte le classifiche è Orlando stesso, non altri”.

“Altro che tiepida e feconda primavera – evidenzia – Miceli –, se c'è una stagione che i cittadini accostano al modo in cui la città è stata amministrata nell'ultimo quinquennio non può che essere un triste e grigio autunno. Palermo e i suoi cittadini, stavolta, non sono disponibili a farsi incantare da chi, sulla scena da sempre, ha prodotto solo buone intenzioni e raccolto macerie, e persevera nello spacciarsi per nuovo. Il ‘cavaliere senza macchia né peccato’ Leoluca Orlando – con buona pace del maestro Sciascia – è stato pesato e misurato sul campo e i pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tra essere nuovo e recitare il nuovismo – conclude – la differenza è tanta, troppa anche per un abile ma stanco e attempato attore come Orlando”.

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