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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

La grande beffa: opere in ritardo, rischiano di sfumare i 300 milioni del Patto per Palermo

Potrebbero restare nel cassetto numerosi progetti come le nuove linee del tram, le scuole e i lavori di consolidamento dei costoni rocciosi sopra la città. Il Governo minaccia di ritirare i fondi già stanziati

Il Comune rischia seriamente di perdere i 300 milioni del Patto per Palermo. Risultato? Potrebbero restare nel cassetto numerosi progetti come le nuove linee del tram, i lavori di consolidamento dei costoni rocciosi sopra la città, i poli scolastici a nord e a sud: A  riportare la notizia è il Giornale di Sicilia. "Saltano opere - si legge sul quotidiano - come le nuove linee del tram (198 milioni 872 mila euro), la green way Palermo-Monreale (4,7 milioni) per la quale non c’è nemmeno il progettista incaricato, il restauro dei padiglioni 1 e 2 dei Cantieri culturali (600 mila euro), il ponte di via Oreto (5,3 milioni), lo svincolo di via Perpignano (4,6 milioni) e tante altre occasioni che rischiano di rimanere solamente delle belle idee". Le opere sono infatti in ritardo di tre anni.

Alla base della vicenda c'è una lettera che l’11 novembre è stata inviata dal direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale: tutto nasce dal cosiddetto “decreto crescita” dello scorso aprile, convertito in legge il 28 giugno. Viene messo nero su bianco che possono essere ammessi al finanziamento soltanto gli  interventi "dotati di progettazione esecutiva o con procedura di aggiudicazione avviata".

Lo confermerebbe una nota del Direttore dell’Agenzia per la Coesione territoriale, ricevuta lo scorso 11 novembre dal Capo Area Infrastrutture, Nicola Di Bartolomeo. In essa si dice che “verrà creato un nuovo Piano di Sviluppo e Coesione su base nazionale che avrà modalità di gestione e monitoraggio identiche su tutto il territorio nazionale”. Questo nuovo piano conterrà – per l’appunto – solo i progetti arrivati in fase esecutiva o in aggiudicazione avviata. Il problema è che dei 332 milioni del Patto (delibera CIPE dicembre 2016) solo una trentina sono stati spesi in 3 anni. Un ritardo che potrebbe essere fatale. E dal Comune filtra preoccupazione.

"Una vicenda gravissima e anche paradossale - dicono i consiglieri comunali Toni Sala, Paolo Caracausi, Massimiliano Giaconia e Valentina Chinnici -. Che senso ha parlare di Ztl e rivoluzione della mobilità, se poi rischiamo di vedere sfumare le nuove linee di tram? Chiediamo all'amministrazione di chiarire subito se questi progetti sono da considerare carta straccia, ma pretendiamo anche di conoscere i nomi dei responsabili di questo eventuale disastro. Possibile che si sia arrivati a questo punto, senza che nessuno si sia accorto di niente?".

Questo il commento Dario Chinnici, consigliere comunale di Italia Viva: "Siamo molto preoccupati per il rischio che Palermo possa perdere i 300 milioni di euro contenuti nel Patto voluto dal governo Renzi, a causa dei ritardi dei progetti e che sarebbero dovuti servire a cambiare il volto di questa città con interventi sulla mobilità, sul Teatro Massimo ma anche sul ponte Oreto e tanto altro. Siamo fiduciosi che l'amministrazione comunale troverà la giusta soluzione, in caso contrario si tratterebbe di un danno incalcolabile".

Ci va giù in maniera dura Sabrina Figuccia(Udc): “Inaugurazioni, conferenze stampa e tagli di nastri per un Sindaco che racconta una città che non esiste, proprio come sembrano non esistere più i 300 milioni del patto per Palermo. Nuovi tram, ponti e sottopassi, peccato che tutto questo resti solo nell’eterno libro dei sogni del professore. Si scopre infatti che mentre il Sindaco era impegnato nelle sue battaglie fra ong e sardine, i progetti per la realizzazione del patto per Palermo giacevano in qualche cassetto impolverato e così i 300 milioni si dissolvono nell’etere come una flatulenza inodore, esattamente in linea con la politica demagogica di Orlando”.

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