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Giovedì, 25 Aprile 2024
Presa di posizione

Parità di genere negli atti del Comune, Carolina Varchi: "Chiamatemi vicesindaco e assessore"

L'esponente di Fratelli d'Italia, sulla falsariga del neo premier Giorgia Meloni, sceglie il maschile e si dice pronta a "non sottoscrivere" i documenti declinati al femminile. E' scontro col segretario generale. "Quando ogni battaglia per l'affermazione delle pari opportunità sarà vinta, si potrà tornare a dibattere su questioni lessicali"

"Chiamatemi vicesindaco e assessore", altrimenti "non sottoscriverò alcun atto". A dirlo è Carolina Varchi, esponente di Fratelli d'Italia della Giunta Lagalla con delega al Bilancio, che risponde così alla direttiva emanata dal segretario generale Raimondo Liotta sul rispetto della parità di genere nei documenti ufficiali del Comune. 

Varchi, sulla falsariga del neo premier Giorgia Meloni, sceglie il maschile mettendo subito in chiaro - in una nota ai dipendenti del Comune - il suo "disinteresse per la modifica della desinenza così come proposta". Parole destinate ad alimentare la discussione sul tema, sollevato da Mariangela Di Gangi (Progetto Palermo), che danno vita a uno scontro a distanza con il segretario generale. Nella sua direttiva, Liotta aveva invitato i dirigenti a usare la declinazione al femminile di qualsiasi carica "allorquando tale carica sia rappresentata da una donna". 

L'opinione | Il femminile negli atti del Comune e i diritti delle donne solo a parole 

Secondo l'assessore Varchi, però, "iniziative simili distolgono l’attenzione da un’autentica difesa di diritti e prerogative delle donne che certamente non sono riconducibili all’utilizzo di una vocale in luogo di un’altra ma che richiedono interventi incisivi in materia di sostegno al lavoro femminile, alla parità salariale, alla famiglia (anche mediante l’erogazione di servizi per l’infanzia), al contrasto di ogni violenza di genere, solo per citarne alcuni in un elenco che non ha pretesa di esaustività ma di sola esemplificazione".

"Soltanto se e quando ogni battaglia per l’affermazione completa e compiuta delle pari opportunità sarà vinta - conclude Varchi - si potrà tornare a dibattere su questioni squisitamente lessicali che nulla tolgono e nulla aggiungono all’affermazione dei diritti delle donne. Chiedo, pertanto, con riferimento alle funzioni ricoperte pro tempore dalla odierna scrivente, che si continui ad utilizzare la locuzione 'il vicesindaco' e 'l'assessore', diversamente non sarà sottoscritto alcun atto".

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