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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Palermo-Agrigento, l'Anas pagherà le aziende appaltatrici: "Giovedì ripartono i lavori"

L'annuncio arriva da Giusi Savarino, presidente della commissione Territorio dell'Ars, al termine della convocazione di Anas, Cmc e comitato delle imprese creditrici. I pagamenti alle società affidatarie saranno effettuati e garantiti direttamente da Anas

"Giovedì 28 febbraio riprenderanno i lavori sia sulla Palermo-Agrigento sia sulla Agrigento-Caltanissetta". L'annuncio arriva da Giusi Savarino, presidente della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell'Ars, al termine di una nuova convocazione in commissione di Anas, Cmc e comitato delle imprese creditrici.

Secondo quanto reso noto dalla parlamentare "le società affidatarie, infatti, proseguiranno i lavori già iniziati, impegnandosi a ultimare nel giro di tre mesi sulla Caltanissetta-Agrigento i tratti in contrata Favarella e fino alla città nissena e sulla Palermo-Agrigento a eliminare i semafori di Bolognetta, Vicari, e la deviazione a Villafrati, così da accelerare e snellire sensibilmente il traffico. I pagamenti alle società affidatarie saranno effettuati e garantiti direttamente da Anas che sbloccherà i fondi già accantonati".

Sembra quindi arrivata una svolta la vicenda del cantiere più volte bloccato a causa della crisi finanziaria della società che gestiva l'appalto.

cmc foto 2 (1)-2 “In finanziaria – prosegue Savarino - insieme al mio gruppo, #diventeràbellissima, è stato approvato un ordine del giorno volto a impegnare Anas a garantire il pagamento del credito in favore delle aziende subappaltanti e dei fornitori, il presidente Musumeci ha scritto di suo pugno al ministro, questo impegno risoluto su più fronti ha portato a raggiungere il risultato odierno. Ma non finisce qui: continuerò a vigilare sullo stato di avanzamento dei lavori, già a partire da giovedì quando mi recherò personalmente sul cantiere per verificarne la riapertura. Non bisogna assolutamente abbassare il livello di guardia perché il pericolo non è ancora del tutto scongiurato, per cui riconvocherò tutti in commissione fra tre mesi, oggi però possiamo certamente essere positivi".

"La decisione di riavviare i cantieri - si legge in una nota del comitato delle imprese creditrici - è stata assunta nonostante le imprese non abbiano ancora ricevuto il promesso acconto sugli oltre 50 milioni di euro di crediti, dando per certo che Anas, d’intesa con Cmc e con la Direzione dei lavori, manterrà l’impegno di pagare velocemente. Le imprese attendono inoltre di essere convocate a Palazzo Chigi per un tavolo tecnico che con tutti i protagonisti della vicenda definisca nei termini di legge lo sblocco del pagamento del saldo e la programmazione del completamento dei lavori".

“Abbiamo risposto ‘sì’ – spiega il Comitato dei creditori - unicamente per evitare che venerdì prossimo Anas revochi gli appalti al gruppo Cmc per inadempienza contrattuale. Prima ancora che le nostre imprese e i nostri 2.500 dipendenti – aggiunge il Comitato – abbiamo a cuore l’interesse della Sicilia e delle comunità locali coinvolte dai cantieri rimasti incompiuti. Infatti, con la normativa attuale ci vorrebbero anni per riappaltare i lavori e non si potrebbe mantenere così a lungo una situazione di forte disagio a danno di chi deve percorrere queste strade e di chi ne attende il completamento per sviluppare le proprie attività. Ci attendiamo – conclude il Comitato – che la nostra apertura di credito trovi concreto e immediato riscontro da parte dei governi nazionale e regionale e di tutte le forze politiche, affinché ora individuino serenamente una soluzione che, oltre che a noi, serve ai siciliani tutti”.

“Bene la ripresa dei lavori da parte delle imprese affidatarie. Ma se non riparte l'attività globale, con il ritorno al lavoro di tutti i 103 dipendenti diretti della Bolognetta Scpa, non sarà, dal nostro punto di vista, una vera ripresa. Il cantiere non andrà a regime e non potrà avere la spinta produttiva necessaria per il completamento dell’opera”, afferma il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo.

“Allo stato attuale i lavoratori continuano a essere posti in cassa integrazione – aggiunge Ceraulo – E questo suona per noi come un  campanello d'allarme. Se riprenderanno, come filtra dalla stampa,  solo i lavori con le aziende affidaitarie, che svolgono le opere  propedeutiche, questo si tradurrà in una ripresa parziale e non effettiva, che si avrà solo se torneranno al lavoro tutte le maestranze”.

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