L'Osterio Magno di Cefalù chiuso per lavori e mai riaperto: "La Regione lo renda fruibile"
A lanciare l'appello all'assessore ai Beni culturali il deputato regionale Luigi Sunseri (M5S). Lo storico palazzo, antica residenza di Re Ruggero II, negli anni '90 è stato restaurato dalla Regione e affidato all'azienda autonoma di soggiorno e turismo. Dopo 8 anni è stato chiuso
"Restituire a cittadini e turisti l'Osterio Magno di Cefalù". A lanciare l'appello alla Regione è il deputato regionale del M5S Luigi Sunseri, che ha presentato al Governo un'interrogazione parlamentare per chiedere quali iniziative l'assessorato ai Beni culturali intende mettere in campo per rendere fruibile e valorizzare lo storico edificio, indicato quale antica residenza di Re Ruggero II, passato poi alla famiglia Ventimiglia. Ritenuto nella prima decade del'900 bene di interesse monumentale, il palazzo storico fortificato a metà degli anni '50 è stato espropriato e restaurato. Si trova nel centro storico della cittadina normanna, a poche centinaia di metri dal Duomo, che tre anni fa, insieme alle cattedrali di Palermo e Monreale, è divenuto patrimonio dell'umanità ed è stato iscritto nella World Heritage List.
"Chiediamo al Governo risposte certi in tempi rapidi – dice Sunseri – perchè è intollerabile che l'Osterio Magno sia chiuso. Nei primi anni '90 il complesso monumentale è stato oggetto di un profondo restauro finanziato dalla Regione siciliana, sotto la sorveglianza della soprintendenza di Beni culturali e ambientali di Palermo. I lavori hanno portato alla luce i resti di un’area urbana di età ellenistica e le trincee dei muri di fondazione della sovrastante torre. Per otto anni fino al 2000, la gestione della struttura è stata affidata all'azienda autonoma di soggiorno e turismo di Cefalù, oggi servizio turistico regionale di Cefalù, poi è stato chiuso per lavori di manutenzione e mai più riaperto”. “E' semplicemente scandaloso – afferma il deputato – che in ogni angolo di questa splendida terra ci siano tesori negati e dimenticati. Il Governo risponda e faccia anche un passo oltre le nostre richieste, dicendo cosa intende fare per la promozione dei beni culturali in Sicilia”.