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I conti del Comune, Orlando inviperito: revisori facciano passo indietro o li denuncio

L'annuncio del Professore alla riunione di maggioranza: "Sono andati 'oltre'. E lo farò da privato cittadino e come giurista". Opposizioni all'attacco. Il M5S: "Sembra comportarsi come un piccolo Duce". Ferrandelli: "Pronti a difendere la democrazia"

"Denuncerò alla Procura i revisori dei Conti, non come sindaco ma come cittadino e giurista". E' questo l'annuncio shock che Leoluca Orlando avrebbe fatto durante la riunione di maggioranza che si è tenuta a Palazzo delle Aquile. Incontro propedeutico alla battaglia sul bilancio in aula che domani entrerà nel vivo. Al momento quella del Professore è solo un'intenzione. Ma sarà resa formale se i revisori - i quali a suo avviso sono "andati oltre" - non torneranno sui loro passi rivedendo la valutazione sul consuntivo 2017

Intanto arrivano le prime pesanti reazioni delle opposizioni, in un clima già tesissimo a Sala delle Lapidi. “Se ha reso tali dichiarazioni - dicono gli esponenti del Movimento 5 Stelle Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo - il sindaco ha commesso un'invasione di campo inaccettabile e sembra comportarsi come un piccolo Duce. Il Collegio dei Revisori, infatti, è un organo indipendente che presta la sua collaborazione al Consiglio Comunale e svolge importanti funzioni di verifica dell'attività economica, finanziaria e amministrativa dell'Ente Locale. Il Sindaco non può mettere a tacere i revisori o, peggio, pretendere che dicano quello che lui desidera, non può usare toni minacciosi e ricattatori, non può, infine, calpestare il ruolo e la funzione del Consiglio Comunale e degli organi ad esso collegati. Richiediamo al Presidente del Consiglio - concludono - e al Presidente della Commissione Bilancio un'immediata presa di posizione in difesa dell'indipendenza e autonomia del Collegio dei Revisori volta a tutelare la dignità del Consiglio Comunale di Palermo”.

"Si prepari alla più feroce e determinata battaglia a difesa della democrazia e dello Stato di diritto che abbia mai affrontato". Così Fabrizio Ferrandelli, leader dell'opposizione a Palazzo delle Aquile. "Immaginare di denunciare alla Procura - continua Ferrandelli - un organismo di garanzia, estratto a sorteggio e che in maniera indipendente esprime valutazioni che confermano dubbi già sollevati da altri organismi autorevoli come il Mef e la Corte dei Conti, rasenta il delirio di onnipotenza. Il sindaco non è né al di sopra né fuori dalla legge. Si prepari piuttosto lui a diradare alla procura della Corte dei conti - precisa Ferrandelli - le nubi circa i disallineamenti nei conti e alle altre numerose criticità. Stavolta abbiamo superato davvero la misura. Che il Sindaco ami il “ricorso” alla Procura è ormai noto - conclude Ferrandelli - ma credo che stavolta debba pensare un ricorso alle dimissioni e lasciare finalmente libera Palermo dalle sue minacce, ingerenze ed intemperanze".
 

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