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Aumentano i vaccini nei comuni "arancioni": Musumeci riapre bar e ristoranti

L'assessore alla Salute Razza, da Gangi, lancia l'ennesimo appello: "Ieri in Sicilia sono cresciute le prime vaccinazioni, ma ancora non basta. Il mio invito resta lo stesso: prenotarsi e proteggersi. Non possiamo pagare il prezzo di ospedali pieni e attività economiche a rischio"

Le restrizioni imposte dal governo regionale ai comuni con un'alta percentuale di residenti non vaccinati stanno dando i primi risultati e il presidente Nello Musumeci allegerisce di conseguenza le misure. Dopo aver posto quattro comuni in "zona arancione", il governatore ha constatato l'aumento, in pochi giorni, delle vaccinazioni - che ieri sono state più di diecimila - e ha firmato una nuova ordinanza con cui consentirà l'attività di ristorazione e la somministrazione di alimenti e bevande, pur mantenendo il limite massimo di quattro persone al tavolo (limite che non vale per i conviventi) e l’obbligo di green pass per i locali al chiuso.

"Tenuto conto che nei quattro Comuni si è raggiunto il 70 per cento delle prime dosi di vaccino - sottolinea il presidente della Regione riferendosi a Comiso e Vittoria (nel Ragusano), Barrafranca (nell’Ennese) e Niscemi (in provincia di Caltanissetta) - abbiamo ritenuto di poter allentare le misure precauzionali disposte in precedenza, per quanto sia ancora necessario uno sforzo della cittadinanza per raggiungere alte percentuali di immunizzazione". "Solo se tutta la popolazione - prosegue - aderirà alla campagna di vaccinazione potremo arginare la diffusione del virus ed evitare nuove chiusure di attività economiche". Il nuovo provvedimento consente anche la vendita di cibi e bevande da asporto (oltre che il domicilio) pure ai clienti sprovvisti di certificazione verde, per i quali, comunque, permane il divieto di consumazione all’interno dei locali.

Anche l'assessore alla Salute Ruggero Razza, oggi, da Gangi, è tornato a lanciare un appello ai siciliani affinché decidano di vaccinarsi: "Ieri in Sicilia sono cresciute le prime vaccinazioni, ma ancora non basta. Il mio invito è, e resta, lo stesso: prenotarsi e proteggersi, perché non possiamo pagare il prezzo altissimo di ospedali pieni e attività economiche a rischio. Nei prossimi giorni avvieremo una nuova campagna di informazione: sono convinto che esistano persone che hanno bisogno di maggiori risposte ai loro quesiti, gente ben diversa da chi pensa di sovvertire il buon senso e le istituzioni come i troppi sedicenti no-vax/no-pass".

E ai medici che chiedono aiuto per le numerose minacce che quotidianamente rticevono dai no vax, Razza dice: "Voglio esprimere la mia più viva solidarietà ai troppi che stanno ricevendo in queste ore attacchi e minacce da parte di sedicenti no-vax che, forse, pensano di intimorire chi sta in prima linea, diffondendo informazioni del tutto infondate. Vorrei che parlassero con chi vive le corsie delle intensive o con quanti oggi sono pentiti di aver ritardato la propria vaccinazione. In nessun caso la violenza, anche solo verbale, può essere tollerata".

L'alleggerimento dei divieti, intanto, è accolto con favore da Confcommercio. "Soltanto con il dialogo, con le trattative sindacali e, come in questo caso, con il sostegno della politica, si possono arrivare a ottenere risultati importanti, che incoraggiano le imprese ad andare avanti. Il sindacato, solo se unito, può continuare a tagliare traguardi rilevanti con ricadute positive per i propri associati. Fughe in avanti, a maggior ragione in questa fase delicata, non ne servono ma contribuiscono solo a rendere più confusionario il quadro complessivo. E, di certo, in una situazione così complessa, non se ne sente il bisogno”, dicono il presidente regionale Gianluca Manenti, e il presidente Fipe Sicilia, Dario Pistorio.

"Ringraziamo il governatore Musumeci – affermano Manenti e Pistorio – per avere accolto anche le nostre istanze. Invitiamo tutti gli associati al rispetto pieno delle regole, come nella stragrande maggioranza dei casi è già accaduto. Sollecitiamo chi non l’ha ancora fatto a vaccinarsi perché soltanto se la percentuale di coloro a cui è stato somministrato il vaccino aumenterà, così come è già stato ribadito più volte, si avrà l’opportunità di evitare la chiusura delle attività economiche del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. Non illudiamoci. Il percorso di guerra continua. Ma stiamo cercando di fare in modo che diventi il meno accidentato possibile".

Articolo aggiornato il 31 agosto 2021 alle ore 15,27 // Inserito commento Confcommercio

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