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Musumeci e il calderone delle nomine: nulla di fatto per Seus mentre il Pd invoca una svolta per la Foss

La partecipata regionale che si occupa dell'emergenza e urgenza in sanità rimane senza vertici anche per via delle tensioni delle ultime ore tra il governatore e la Lega. Lupo: "Bisogna mettere fine al commissariamento dell'orchestra sinfonica siciliana"

Niente nomi per la Seus. La società partecipata della Regione, che si occupa del settore emergenza e urgenza in sanità e ricopre un ruolo importantissimo nella gestione della pandemia in corso, resta ancora senza vertici. Nulla di fatto nell’assemblea dei soci convocata per oggi in cui si sarebbe dovuto scegliere il successore di Davide Croce, ex presidente del consiglio di amministrazione, decaduto qualche settimana fa assieme ai componenti Pietro Marchetta e Tania Pontrelli. Un esito non inaspettato, considerando le accesissime tensioni tra la Lega, della cui area fa parte Croce, e il presidente della Regione Nello Musumeci.

E mentre Seus rimane ancora senza governance, i parlamentari del Pd richiamano l’attenzione del governo regionale anche su un altro ente: la fondazione Orchestra sinfonica siciliana. “Solo mettendo la parola fine al commissariamento e nominando un consiglio d’amministrazione composto da figure autorevoli e competenti  sarà possibile garantire la regolare funzionalità dell’ente, salvaguardando il  suo prestigio e la  sua storia”, dice Giuseppe Lupo capogruppo Pd all’Ars, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione sottoscritta da tutti i parlamentari del gruppo. “Il presidente della Regione - prosegue Lupo - ha il dovere di prendere in esame l’appello sottoscritto dai 61 professori  d’Orchestra in pianta stabile alla Foss”.

Due posti “di peso” che fanno parte del ghiotto calderone di nomine cui prima o poi il governo regionale dovrà mettere mano. In gioco, infatti, non ci sono soltanto Seus e Foss, ma anche l’Ast, la società di trasporti regionale, dove attualmente è presidente Gaetano Tafuri, di area Movimento per l’autonomia; e Sas, pedina fondamentale nello scacchiere politico, presieduta fino a qualche giorno fa da Giuseppe Di Stefano, fedelissimo del forzista Riccardo Savona. Prima di decidere il presidente della Regione Nello Musumeci dovrà fare i conti con le forze della propria maggioranza, in vista soprattutto della prossima campagna elettorale per le Regionali 2022.

In questo scenario, non è scontata nemmeno la riuscita della seduta, prevista per domani mattina, della commissione parlamentare regionale Affari istituzionali, convocata ancora una volta dopo alcuni rinvii proprio per dare il via libera ad alcune nomine minori, prima di affrontare la sfida importantissima che riguarderà i direttori delle Asp, degli ospedali e delle altre aziende del sistema sanitario regionale.

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