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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

"Sicilia trasformata in campo profughi", Musumeci all'attacco dell'Ue

Il presidente della Regione ha partecipato a Roma alla manifestazione del centrodestra "Orgoglio italiano". Dal palco di piazza San Giovanni un appello all'unità delle forze della coalizione, ma anche aspre critiche all'Unione europea: "Lampedusa lasciata sola con i vivi e con i morti"

Trasferta romana ieri per il presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha partecipato alla manifestazione del centrodestra. "Orgoglio italiano" il nome dato all'evento, che ha portato in piazza San Giovanni (storica piazza simbolo della sinistra) esponenti di Lega, Forza Italia, autonomisti. Sul palco si sono alternati esponenti della società civile e leader di partito, dall'ex vicepremier Matteo Salvini, al Cavaliere Silvio Berlusconi, dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni a volti storici del centrodestra come Maurizio Gasparri e Luca Zaia.

Centrodestra in piazza, flop o successo?

"In piazza a Roma con il centrodestra unito - ha scritto su Facebook Musumeci .- con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Giovanni Toti perché spero che l'attuale governo possa andare via per lasciare spazio agli elettori".

Dal palco, Musumeci ha lanciato un duro attacco alle politiche Ue. "Voglio dire grazie a Lampedusa - ha detto - lasciata sola con i vivi e con i morti. La mia regione è di nuovo un campo profughi, con l'Europa che si gira dall'altra parte".

Musumeci a Roma per "Orgoglio italiano"

Quanto alle alleanze, per Musumeci il centrodestra è "condannato a stare unito, a fare dell'alleanza un valore. Siamo condannati a governare l'Italia. La nostra coalizione vince solo se unita".

Assente invece il presidente dell'Ars ed esponente storico di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. "Sono distante - ha scritto su Facebook - da Matteo Salvini e dalle sue piazze, dal populismo, dal razzismo e dagli estremismi che nulla hanno a che vedere con la mia storia politica e con quella di Forza Italia. Sarò sempre al fianco di Silvio Berlusconi, ma proprio perché non voglio lasciare le chiavi del più grande partito italiano di centrodestra nelle mani di uno che ci odia, non sarò in piazza con Salvini".

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