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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Miccichè: "Troppi portaborse, entro 7 giorni una proposta per contenere spesa e cifre”

Le troppe assunzioni da parte dei gruppi parlamentari hanno destato polemiche politiche ma anche l'interesse della Corte dei Conti, che ha sollevato alcuni dubbi soprattutto per la tipologia di inquadramento

L'Ars corre ai ripari e cerca una soluzione al "problema" portaborse. Le troppe assunzioni da parte dei gruppi parlamentari hanno destato polemiche politiche ma anche l'interesse della Corte dei Conti, che ha sollevato alcuni dubbi soprattutto per la tipologia di inquadramento.

Il presidente del Parlamento regionale, Gianfranco Miccichè, ha riunito la conferenza dei capigruppo "per discutere dell’incresciosa situazione", recita testualmente una nota diramata nel primo pomeriggio. “La Presidenza dell’Ars – ha detto Miccichè a conclusione della riunione - dopo avere ascoltato le indicazioni e i suggerimenti dei capigruppo, si è impegnata a fare, entro una settimana, una proposta per contenere la spesa e il numero dei collaboratori esterni dei gruppi parlamentari, al fine di ridurre lo spreco di risorse pubbliche”.

Si sta inoltre lavorando a una modifica del regolamento dell'Ars, in base alla quale l’ufficio di Presidenza potrà avere due deputati segretari in più per consentire la rappresentanza ditutti i gruppi parlamentari. “La variazione regolamentare non è stata inserita all’ordine del giorno, poiché
gli uffici stanno preparando la norma che, nonostante l’aggiunta di due componenti, non comporterà ulteriore spesa – ha sottolineato Miccichè -. In pratica, il costo del Consiglio di presidenza dovrà rimanere invariato”.

Nel corso della seduta è stato incardinato il disegno di legge sulle ex Province che rinvia il voto dalla sessione primaverile a quella autunnale.
C’è tempo fino alle 14 di domani per la presentazione degli emendamenti. Il ddl prevede che non si voterà più, come era stato previsto, in
concomitanza della tornata delle elezioni amministrative del 10 giugno, ma in una domenica compresa tra “il 15 ottobre e il 15 dicembre”.
Rinvio reso necessario perché il 3 luglio si riunirà la Corte Costituzionale per esaminare la legittimità dell’impugnativa del Consiglio dei ministri
sulla legge regionale che prevede il voto diretto per i Liberi Consorzi e per le Città metropolitane. Nel resto d’Italia, invece, si è votato già con un sistema elettorale a suffragio indiretto (votano soltanto sindaci e consiglieri comunali). 

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