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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Mattarella rieletto presidente della Repubblica: il più votato dopo Pertini

Ore 20.19 del 29 gennaio 2022: arriva la certezza. Il giuramento è previsto per giovedì 3 febbraio. Leoluca Orlando: "Rivolgo, anche a nome della sua città, sentiti auguri di buon lavoro"

Con 665 voti – tantissimi – nel 2015 il Parlamento lo aveva scelto come dodicesimo capo dello Stato. Oggi, sette anni dopo, la scena si è ripetuta. Ore 20.19 del 29 gennaio 2022. Mattarella è ufficialmente rieletto presidente della Repubblica. Nel momento in cui è stata superata la maggioranza assoluta (il quorum era fissato sui 505 voti) è scattato l’applauso dell’Aula della Camera. Il presidente Fico ha poi ripreso a leggere tutte le altre schede fino alla fine. Nella storia della Repubblica italiana si tratta del secondo caso di rielezione dopo quello di Giorgio Napolitano (che al secondo mandato restò in carica due anni).

Il nuovo-vecchio presidente Sergio Mattarella, 81 anni da compiere a luglio, ha ricevuto una valanga di voti: 759, staccando Nordio (90) e l'altro palermitano Nino Di Matteo (37). Poi Berlusconi, Belloni e Draghi. Voti pure per Giovanni Trapattoni. Si conclude così una settimana infinita, segnata dalle polemiche. La svolta è arrivata nel primo pomeriggio di oggi, quando è stata trovata l'intesa, con il centrodestra che è però imploso.

Alla fine di questa maratona per eleggere il nuovo presidente della Repubblica il fatto che resti Mattarella è il segno evidente del fallimento delle forze politiche, che dopo essersi distinte nel bruciare tutti i candidati buttati nella mischia alla fine si sono dovuti arrendere ai rispettivi veti. E hanno chiesto al presidente uscente di rientrare in carica. Mattarella ha detto sì non ai leader di partito ma ai capigruppo parlamentari. Perché è dal Parlamento che, prima dei partiti, è venuta l'indicazione per il bis. Alla fine potrà sembrare un pari e patta, una cristalizzazione della situazione in attesa della resa dei conti alle elezioni politiche nel 2023. Ma il Capo dello Stato e il premier Draghi ora sono più forti, i partiti e la politica, più deboli.

Vero che è il centrodestra, con Matteo Salvini leader della Lega nel ruolo di 'mazziere', che alla fine esce più ammaccato. Ma pure nel centrosinistra non è stato un bel vedere, con le tre o quattro linee politiche che si sono scontrate nel Pd, e un M5S che sotto la guida di Giuseppe Conte ha sbandato più volte, creando problemi soprattutto per quanto riguarda i rapporti di affidabilità, requisito fondamentale di qualsiasi alleanza, con l'alleato Dem. Nella Lega, vero partito 'leninista', per il momento nessuno si azzarderà a mettere in discussione il leader Salvini ma è chiaro che per lui inizia la traversata nel deserto. Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d'Italia lo hanno marchiato come traditore, mentre Forza Italia ora è allo sbando, costretta a correre verso quel centro già strapieno di partitini per non essere cannibalizzata e annientata dalla lotta all'ultimo sangue che si è aperta tra FdI e Lega.

La scelta di Mattarella alla fine è l'unica che garantisce la prosecuzione del Governo Draghi. Difficile pensare che il premier Draghi sarebbe rimasto al suo posto con un nuovo Capo dello Stato scelto 'contro' di lui. Anzi, dopo la figuraccia dei partiti della sua maggioranza adesso Draghi è più forte di prima e pure se nei prossimi mesi cresceranno gli 'appetiti' elettorali in vista delle amministrative di primavera, il premier li saprà tenere facilmente a bada.

Mattarella alla fine è stato il secondo presidente più votato della storia italiano, secondo solo a Sandro Pertini, con 823 voti presi. Il giuramento è previsto per giovedì 3 febbraio. Una giornata, quella, che sarà scandita da riti e passaggi antichi: dalla campana di Montecitorio al cannone del Gianicolo.

Pochi istanti dopo l'ufficialità è arrivato il commento del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Il Parlamento - ha detto - ha espresso con chiarezza la volontà di riconfermare presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una volontà condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani. Con questa rielezione il Parlamento ha espresso inoltre il proprio apprezzamento nei confronti di una figura di altissimo profilo, anche in riferimento al prestigio dell'Italia in campo internazionale, a presidio della Repubblica e della sua Carta Costituzionale in un delicato e difficile momento politico e sociale. Al presidente Mattarella rivolgo, anche a nome della sua città, sentiti auguri di buon lavoro".

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