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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Marianna Caronia lascia la Lega: "Visione non democratica della politica"

Aveva aderito al gruppo del Carroccio all'Ars a gennaio, ma da settimane era in conflitto con i vertici. L'addio al vetriolo con la denuncia di una condotta segnata da "sterile retorica senza alcuna proposta" per la Sicilia. La replica di Candiani: "Confonde interessi personali con democrazia"

Acque agitate tra gli esponenti della Lega in Sicilia. Dopo Giovanni Bulla anche Marianna Caronia ha abbandonato il gruppo del Carroccio all'Ars, nato a gennaio e che adesso resta rappresentato solo da Antonio Catalfamo e Orazio Ragusa. Un addio che era nell'aria. Da settimane infatti il rapporto tra la parlamentare ex Fi e gli altri esponenti del partito scricchiolava. Fino alla resa dei conti finale. "Con la sua ultima dichiarazione il segretario della Lega in Sicilia, senatore Candiani, ha proposto l'abolizione delle preferenze per le elezioni regionali: un'ipotesi che mi ha sempre visto e mi vede contraria, perché credo che i cittadini debbano poter liberamente eleggere i propri rappresentanti nelle Istituzioni a tutti i livelli, compreso quello nazionale", spiega Caronia.

caronia salvini-4La deputata adesso confluirà nel gruppo misto. Caronia (nella foto con il leader della Lega Matteo Salvini) spiega poi: "La dichiarazione di Candiani comunque non mi ha affatto stupita, perché è conferma ed espressione di una cultura e di una visione, 'non molto democratica' della politica della Lega, rispetto alla quale ho già espresso più volte e in diverse occasioni anche pubblicamente fortissime perplessità. Ho preso atto del fatto che rispetto alle mie perplessità non è mai giunto l'annunciato chiarimento. Mi sono quindi amaramente resa conto che questa visione e questa concezione verticistica è insanabilmente molto distante dai miei ideali politici e dalla mia storia politica e personale".

Guardando alla sua breve esperienza nel partito di Salvini, Caronia non risparmia le frecciate: "Avevo scelto di aderire alla Lega perché convinta che il partito avesse scelto una linea davvero rispettosa dei territori, con una forte volontà di rappresentare le esigenze dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, coinvolgendo e valorizzando storie e culture politiche diverse. Purtroppo ho conosciuto, da militante e parlamentare, una realtà ben diversa all'interno della Lega in Sicilia, con la pressoché totale assenza di analisi, proposte e idee per affrontare i tanti problemi della Sicilia. Dall'esperienza dell'ultima finanziaria, dove nessuna, e sottolineo nessuna proposta è stata avanzata dal partito per affrontare concretamente le problematiche della nostra Isola, ho assistito al contrario al pressoché totale vuoto di idee costruttive. Ho assistito ad una politica che, almeno per la Lega in Sicilia, sembra basata unicamente su una sterile retorica senza alcuna proposta che possa essere di concreto sostegno e stimolo all’azione del Governo Musumeci. Non è questa la politica che mi piace per cui credo corretto che le strade istituzionali fra me e la Lega, senza alcun rancore ma con chiarezza, coerentemente, si dividano".

La replica di Candiani

"Una persona complicata che parla di ogni scelta politica in ragione del ‘mio elettorato’, dei ‘miei voti’, dei ‘miei amici che mi hanno sostenuto’, esasperando i termini di ogni questione come fatto platealmente al momento della nomina dell’assessore Samonà. È evidente che non è questione di ‘democrazia’, come le torna comodo ora dire. Erano mesi che ogni pretesto era buono per creare tensione. Comunque se cambiare quattro gruppi in due anni e mezzo è cosa per lei normale, posso solo augurarle buona fortuna. Però, non confonda le sue esigenze personali e quelle dei suoi amici con la democrazia", così il senatore Stefano Candiani, segretario della Lega in Sicilia commenta le dichiarazioni della parlamentare regionale Marianna Caronia.

Controreplica di Caronia

"Nell’annunciare la mia fuoriuscita dalla Lega ho sottolineato le motivazioni, tutte politiche e ideali di tale scelta. Mi spiace che, confermando purtroppo proprio quanto da me detto rispetto alla cultura politica della Lega in Sicilia, il Senatore Candiani si sia abbandonato ad insulti gratuiti. Forse avrebbe fatto meglio, nel suo proprio interesse, ad interrogarsi sulle ragioni della inarrestabile fuga dal suo partito. Mi scuserà quindi il Senatore Candiani, con tutti coloro che in queste ore commentano con livore la mia scelta politica, se non intendo più seguirlo neanche e soprattutto su questo terreno. Ho finalmente ritrovato la mia serenità  e il tempo di occuparmi di cose più serie."

Articolo aggiornato il 20 luglio 2020 alle ore 19.21

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