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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Monreale, Lo Giudice e Arcidiacono: "Maggioranza vittima di sè"

On. Salvo Lo Giudice

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"A poco più di un anno dall'insediamento di questo governo cittadino, un lasso di tempo né troppo lungo, né troppo breve, durante il quale ogni amministrazione ha il tempo di mostrare fattivamente le proprie capacità di gestione della cosa pubblica e di indirizzo della comunità, non ci resta che costatare, nonostante dopo tanta sapienza ostentata e promessa durante la campagna elettorale, che questa maggioranza sembra vivere una delle ambasce più problematiche e temute di ogni gruppo di governo: la disgregazione interna". Ad affermarlo l'onorevole Lo Giudice ed il coordinatore del PDR a Monreale Alberto Arcidiacono.

"Siamo consapevoli - continuano Lo Giudice e Arcidiacono  - dell'oggettiva complessità che contraddistingue il territorio di Monreale e dei suoi problemi, vecchi e nuovi, rispetto ai quali è necessario agire presto e con fermezza. Ricordiamo ancora le parole espresse in campagna elettorale dalla compagine che adesso guida la nostra città, gli avversari sono stati definiti spesso, troppo spesso un' accozzaglia immaginiamo, riprendendo la definizione del dizionario Treccani che la definisce «turba confusa di persone spregevoli, o massa discordante di cose: a. di gente varia d'età e di sesso». Ad oggi però, bisogna costatare che la tanto sbandierata unità e la coerenza identitaria dei membri della coalizione cha ha appoggiato l'attuale sindaco, che proprio a suo dire, era ciò che faceva la differenza rispetto ai concorrenti, è quella che sta venendo meno e che trascina con se, purtroppo, il governo di questa città in un immobilismo che di certo non è auspicio di miglioramenti della situazione in cui il paese versa". "Come già più volte abbiamo ribadito - concludono Lo Giudice e Arcidiacono - E' quanto mai improcrastinabile uscire dalla vecchia logica di gestione della cosa pubblica, è necessario rimboccarsi le maniche, mettendo da parte i personalismi a favore di questa nostra bellissima città, ormai alla deriva in un mare di indifferenza, di povertà e di emergenze sociali. Solo così l'amministrazione potrà tentare di uscire da una logica di gestione dell'emergenza e avviare un vero percorso di sviluppo".

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