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Una legge per i tutelare i beni comuni, raccolta firme anche a Palermo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Entro il 20 agosto dovrà essere completata la raccolta delle firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per i beni comuni, campagna che ha ripreso il testo esitato dalla commissione tecnica presieduta da Stefano Rodotà - il grande giurista scomparso da due anni-, e promossa dal Comitato nazionale che porta il nome dell’autorevole maestro. Il comitato nazionale “Rodotà”, come ha scritto Ugo Mattei in un recente ricordo del “suo” presidente (essendo egli stato vicepresidente di quel memorabile consesso tecnico), sta provando a “far diventare finalmente legge, tramite un’iniziativa popolare, questo suo prezioso lascito civile, ammirato in tutto il mondo”. Insomma, per onorare l’impegno e la passione civile dell’insigne giurista, anche il comitato Rodotà palermitano per la difesa dei beni comuni sta intensificando gli sforzi per raggiungere l’obiettivo del limite di sottoscrizioni necessarie, “per donare soprattutto alle giovani generazioni un diritto fondamentale ed offrendo loro gli strumenti giuridici idonei a difendere il loro futuro”.

I punti di raccolta firma a sostegno del disegno di legge, oltre ai siti istituzionali dell’Amministrazione municipale di Palermo, ove la cittadinanza potrà sottoscrivere l’iniziativa popolare, si possono trovare presso tutti i Circoli Arci, la Casa del Popolo (via Cavour\via Roma), Mediterraneo di Pace (via La Loggia 5), CUB- Sicilia (via Serradifalco 2) e in tutti i laboratori artigianali ALAB della città. Inoltre, banchetti allestiti dal “Comitato Rodotà Palermo” si potranno trovare -nel corso dei weekend estivi- sotto i portici di piazzale Ungheria. Mentre, domenica 7 nel quadro del “Firma Day Sicilia” il banchetto sarà allestito davanti al Museo archeologico “Salinas”, in occasione della prima domenica del mese in cui i musei e i siti culturali sono aperti alla libera fruizione.

"La raccolta firma al Salinas – dicono dal Comitato Rodotà – è occasione anche per sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di tutelare dal basso il patrimonio culturale, vigilando sulle Pubbliche Amministrazioni, affinché i processi di valorizzazione posti in essere in quasi tutti i siti culturali non si frappongano alla corretta destinazione d’uso – costituzionalmente tutelata - del patrimonio storico, artistico, archeologico e paesaggistico che, nella loro configurazione di universalità di beni, racchiudono il bene più prezioso, quello della memoria, che in uno con quello materiale ed estetico, va salvaguardato e conservato a vantaggio delle future generazioni”.

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