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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

"No ai fascisti": polemiche per il leader di Forza Nuova a Palermo, sarà un sabato di tensione

Il comizio si terrà nel pomeriggio ma il luogo non è stato ancora comunicato. Si temono scontri, come già avvenuto in altre città. Potere al Popolo "chiama" il questore: "Nessuna piazza a chi semina odio". La replica: "Estrema sinistra vuole il ritorno degli anni di piombo"

"L'annunciata presenza in piazza, a Palermo, di Roberto Fiore prevista per il 24 febbraio è da ritenersi fuori dalle leggi e dal dettato Costituzionale". Così 'Potere al Popolo' si oppone al comizio del segretario nazionale di Forza Nuova previsto nel capoluogo siciliano per sabato prossimo e chiede al prefetto e al questore di Palermo "di impedire ogni manifestazione di stampo fascista, così come previsto dalla legge" e al sindaco "di non concedere nessuna piazza della città a chi semina odio e incita alla violenza verso il diverso".

Il comizio si terrà nel pomeriggio. Il luogo non è stato ancora comunicato dagli organizzatori che probabilmente temono altre manifestazioni di protesta che si sono verificate già in altre città. Secondo il partito, "le posizioni espresse dal candidato alla presidenza del Consiglio per la lista 'Italia agli Italiani' incitano alla violenza, alla discriminazione ed alla xenofobia. Avere a cuore la democrazia, battersi contro ogni forma di nuovo fascismo - sottolineano - dovrebbe essere prerogativa di ogni cittadino. Gli atti dei quali si rendono protagonisti attivisti e simpatizzanti di Forza Nuova, come giustificare l'autore della strage di Macerata ed offrirgli copertura legale, sono fuorilegge". E concludono: "Presentarsi alle elezioni non è e non può essere un salvacondotto di legittimazione di posizioni palesemente orientate alla diffusione dell'odio e di posizioni fasciste".

Militante di Forza Nuova legato e pestato in strada

La presenza di Roberto Fiore non è ben vista neanche dal Forum Antirazzista Palermo, che in una nota inviata anche a Orlando e al prefetto ha "respinto" il leader di Forza Nuova. Descrivendo così la sua storia: "Fiore è stato condannato per banda armata e associazione sovversiva come capo di Terza posizione, ed è fuggito all'estero nel 1980 prima che i suoi ex camerati Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini eseguissero la strage di Bologna. La Corte di Cassazione nella sentenza definitiva ha affermato che Fiore fosse fuggito proprio per non fare la stessa fine di altri sodali della stessa formazione, come Mangiameli ucciso in carcere".

Quindi le associazioni chiedono, con una lettera (Palermo respinge Forza Nuova | Leggi), alla Prefettura e alla Questura di Palermo di "negare l'autorizzazione a svolgere qualsivoglia iniziativa promossa da Forza Nuova e da altre formazioni di estrema destra e di avviare un'indagine per accertare i reati di apologia di fascismo e ricostituzione del disciolto partito fascista". Al Comune di Palermo, città dell’accoglienza, di negare la concessione di spazi pubblici per iniziative che non possono essere spacciate come propaganda elettorale o libera manifestazione del pensiero o della libertà di riunione, configurandosi piuttosto come chiaramente preordinate alla sovversione dell’ordine democratico stabilito dalla nostra Carta Costituzionale che afferma principi, come quello di non discriminazione e il divieto di ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista, che sono stati continuamente violati da tutte le iniziative fin qui promosse da “Forza Nuova”. 

La replica di Forza Nuova

Poco dopo attraverso una nota Forza Nuova Palermo ha attaccato: "Al di là del presunto pericolo fascista, questa campagna elettorale è evidentemente contrassegnata dalla intimidazione costante, esercitata in forme diverse da sinistre istituzionali e centri sociali nei confronti di chi non la pensi come loro. I disordini di Macerata e Bologna contro Forza Nuova, quelli di Piacenza e Napoli contro Casa Pound, e ancora, l’aggressione subita da Giorgia Meloni a Livorno ne costituiscono le prove lampanti. Ma è a Palermo che, dopo gli attacchi incendiari avvenuti nel febbraio dello scorso anno, sempre ai danni di Forza Nuova, e la recente irruzione armata ai danni della sede di un’associazione d’area, che si sta verificando un allarmante e unilaterale tentativo di alzare il livello dello scontro, a pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, che non può essere ignorato".

Forza Nuova Palermo denuncia: "Ieri sera, infatti, sotto casa di uno dei militanti e candidati alle politiche di Forza Nuova, ha stazionato per ore un gruppo di dieci persone armate il cui atteggiamento non ha mancato di richiamare l’attenzione preoccupata del quartiere. Solo per una serie di circostanze casuali, questi epigoni degli anni di piombo non hanno avuto occasione di imbattersi nella vittima prescelta per dimostrare il proprio elevato grado di antifascismo. Potrebbe trattarsi di una situazione allarmante a giudizio degli scortati, a nostre spese, antifascisti di regime? (Quelli che non fanno picchetti armati sotto casa del “nemico”, ma che li fomentano con dichiarazioni incendiarie?) o si tratta di normali manifestazioni democratiche contro fascisti il cui pestaggio non costituirebbe reato? Non vogliamo un ritorno al clima degli anni ‘70/ ’80, ma non è nostro costume tirarci indietro, se è questo che si vuole: l’importante è che si rispettino proporzioni numeriche onorevoli (non certo 10 contro 1) e si risparmino donne e uomini a terra. Non per rispetto di un avversario che non ne merita affatto, ma per evidenziare la differenza etico-antropologica che passa tra noi e gli antifascisti coccolati dalla sinistra istituzionale e dai sindaci di molte grandi città".

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