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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

La ricetta di Tantillo: "Decimare l'organico Gesip, assessori? Troppo lenti..."

Intervista al consigliere comunale del Pdl. "Occorre incentivare l'esodo dei lavoratori dell'ex partecipata. Put ed edilizia scolastica necessari per risollevare Palermo". Duro il giudizio sugli assessori: "Viaggiano a velocità diversa rispetto ad Orlando"

Decimare l'organico Gesip, restituire dignità alla città con il nuovo Piano generale del traffico urbano, lavorare sull'edilizia scolastica e la sinergia fra Comune, Regione e governo nazionale per risollevare le sorti di Palermo. Queste sono solo alcuni elementi della ricetta del consigliere Giulio Tantillo (Pdl) per tirare fuori dalla crisi (o almeno provarci) la quinta città d'Italia.

L'attività politica di Tantillo inizia a 14 anni, quando si iscrive nella Federazione italiana dei giovani comunisti. Poi la candidatura al consiglio della circoscrizione Uditore-Passo di Rigano, il passaggio al Partito socialista e "l'ascesa al potere" tra le fila di Forza Italia nel 1995, un anno dopo l'ingresso in campo dell'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Il consigliere ora continua la sua avventura con la terza con consiliatura, la prima dopo l'epoca Cammarata.

Ma un tentativo di cambiare ambiente e passare dalla politica locale a quella nazionale lo ha fatto: è il primo dei non eletti del Pdl alla Camera dei Deputati: "Il partito non ha deciso di premiare il mio lavoro ed il mio impegno collocandomi in zone non utili della lista". Lo troviamo nella sua stanza a Palazzo delle Aquile, intento a compilare il modello tramite il quale dichiarare i redditi che andrà pubblicato sul sito del comune.

Come valuta il lavoro di Orlando e giunta?
"Va fatta una premessa sullo stato delle cose. Il secondo mandato Cammarata e l'ultimo di Orlando coincidono con i periodi più bui della città e non solo. Questa è la generazione della crisi e del precariato. L'ex sindaco, sul finire, ebbe uno sfortunato rapporto con i cittadini e per questo era spesso assente. Quegli anni sono stati caratterizzati da una quasi totale improduttività amministrativa. Oggi ci troviamo dall'altro lato e lavoriamo fra i banchi dell'opposizione. Ma che sia sempre costruttiva".

E dunque, arriviamo ai giorni nostri.
"Mi sento di spendere delle parole a favore di Leoluca Orlando, ma non farò lo stesso con la giunta. Sono due realtà a sé stanti: il primo spende tante energie, viaggia spedito e cerca di rispondere alle esigenze della città. Gli assessori, senza eccezioni, mi sembrano abbastanza inadeguati. Sono lenti, macchinosi per non dire a volte incompetenti".

Faccia qualche nome...
"Non credo sia il caso. Dico semplicemente, come ho detto in altre occasioni, che secondo me qualcuno andrebbe sostituito. Ognuno faccia le proprie valutazioni ma credo sia sotto gli occhi di tutti. Con il ritorno di Orlando c'è stata questa smania di mischiare le carte e spostare i dipendenti comunali da un ufficio all'altro. In alcuni casi era ipotizzabile, ma in altri no, come il quello di Bohuslav Basile che dalla ragioneria generale è passato ad un altro settore. L'amministrazione deve essere capace di incentivare i propri lavoratori, sfruttarne le capacità e posizionarli in punti strategici, gratificando così le professionalità".

Quindi non salva nulla di quanto fatto in un anno e mezzo?
"Non proprio. Riconosco ad Orlando un grande merito nella vicenda Amia. Su quello ha lavorato bene. Il passaggio definitivo alla Rap avverrà nel giro di due settimane e solo allora potremo cominciare a ragionare seriamente su come gestire la questione rifiuti. Un buon lavoro non è stato fatto invece per ridurre il precariato, anche se va detto che per quello è necessario l'apporto della Regione e del governo nazionale".

Andiamo a Gesip. Come uscire dall'impasse?
"Ho sempre ritenuto una buona idea quella di creare una consortile per risparmiare sull'Iva, ma per fare ciò serve un'autorizzazione regionale. Credo anche che sarebbe utile incentivare l'esodo di almeno quattrocento dipendenti. Questa operazione costerebbe alle casse comunali circa 45 mila euro a lavoratore, ma così riusciremmo a gestire meglio la situazione e dare respiro all'azienda.

Dopo 15 anni si è lavorato sul Piano generale del traffico urbano. Soddisfatto di quanto è stato fatto?
"Devo dire di si, anche se per arrivare alla sua forma definitiva dovremo attendere circa sei mesi. Solo allora si potrà capire quanto essere contenti. Stampa e opinione pubblica sono rimasti meravigliati dalla velocità con cui abbiamo lavorato: ci abbiamo messo due giorni di lavori in aula. C'è stato un grande sforzo della commissione urbanistica (di cui fa parte il consigliere, ndr) per lavorare su un progetto di cui Palermo aveva bisogno. Le ztl diventeranno uno strumento per salvaguardare gli spazi, i luoghi culturali e certi angoli della città".

E dall'opposizione cosa è riuscito a fare?
"Siamo riusciti a fare spostare il pagamento della Tares tra dicembre e gennaio del prossimo anno, inserendo negli avvisi anche i bollettini. Poi c'è il capitolo videosorveglianza delle corsie preferenziali, su cui ci siamo battuti. E' assurdo che le strade vengano paralizzate da chi invade spazi che non gli competono. Poi, tornando alle questione rifiuti, abbiamo chiesto categoricamente che i cittadini fossero informati tramite il sito dell'Amia/Rap sul piano di spazzamento, diserbo e potature".

E sul Piano triennale?
"Sono soddisfatto di opere come quelle che riguardano innanzitutto il sistema fognario, ma anche la corsia laterale di viale Strasburgo ed il parcheggio vicino il liceo Galilei. C'è tanto da fare ed i fondi individuati e stanziati potranno servire per sistemare tanti problemi della città".

Si è scontrato con la giunta riguardo al piano del traffico e la questione gazebo. Come mai?
"Si, perché lo hanno trasformato in un problema politico. Alzerò un muro affinché non venga fatto un nuovo regolamento. Siamo disposti a discutere eventuali modifiche di quello precedente, redatto poco circa un anno fa. Non credo sia il caso di dilungarci ancora su questo argomento. Sui gazebo dico che Palermo non è una città come Stoccolma, dove può avere senso concedere licenze stagionali. Non appena il piano del traffico diventerà attuativo sapremo come muoverci: sarà possibile montare le strutture senza problemi nelle aree pedonali. Invito la giunta a sentire con più attenzione le associazioni di categoria".

Cosa non sarà discusso entro il termine della consiliatura?
"Tutto ciò che concerne l'emergenza abitativa. Serve una legge sui beni confiscati così da poterli destinare a chi ne ha bisogno, ma ciò non compete in via esclusiva al Comune. Tra l'altro servirebbero fondi di cui al momento l'amministrazione non dispone. Un altro tema delicato è quello di asili e nidi. Abbiamo richieste in esubero che non riusciremo a soddisfare".

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