"Cancellare le ipoteche sotto gli 8 mila euro", interpellanza del M5S all'Ars
Il gruppo parlamentare chiede al Governo regionale di "alleggerire l'oppressione fiscale". Il deputato Zito: "Procedure illegittime e a tratti anche anticostituzionali. Tantissime iscrizioni ipotecarie vanno cassate d'ufficio”
Stop alle ipoteche per debiti con l'Erario sotto gli 8 mila euro, con cancellazione d'ufficio di quelle già iscritte, e immediata rimodulazione dell'aggio pagato all'agente di riscossione. Il gruppo Parlamentare all'Ars del Movimento Cinque Stelle punta ad "alleggerire l'oppressione fiscale, accresciuta da indebite pretese, a volte anche anticostituzionali". Due le interpellanze presentate, rivolte al presidente della Regione Rosario Crocetta e all'assessore all'Economia Luca Bianchi. “Palesemente illegittima – afferma il deputato Cinque Stelle, Stefano Zito - è l'iscrizione di ipoteche per debiti sotto gli 8 mila euro, pratica che, a quanto pare, viene costantemente esercitata nonostante un pronunciamento contrario della Corte di Cassazione nel 2010 e successiva legge dello stesso anno. Tutto ciò sta causando gravi danni all'economia e ai contribuenti, che si vedono rifiutare finanziamenti dalle banche a causa dei queste azioni esattoriali”.
Sotto accusa, "perverso e a tratti anche incostituzionale", anche il sistema dall'aggio a favore dell'agente di riscossione, che presto andrà in pensione per essere sostituito dal rimborso. "Attualmente a favore di 'Sicilia Riscossione Spa' - afferma una nota del M5S - è previsto un aggio che varia in relazione alla celerità dei pagamenti da parte del debitore e che può oscillare dal 4,65 fino al 9 per cento". “Ciò – sostiene Zito - è in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione, che garantisce al cittadino pari dignità sociale e di trattamento davanti alla legge, senza distinzioni di sesso razza, religione e condizione sociale. Invece, attualmente, si finisce per penalizzare chi non è in grado di pagare immediatamente il debito con un notevole incremento dell'esborso futuro”.
"A rendere illegittimo l'aggio sono anche l'applicazione di compensi diversi a fronte di identiche prestazioni e la fissazione della misura dei compensi di riscossione nella percentuale fissa del nove per cento (per pagamenti oltre i sessanta giorni dalla notifica), anziché in misura corrispondente ai costi del servizio di riscossione". "Irragionevole – conclude Zito - ci sembra anche l'applicazione dell'aggio sugli interessi di mora, considerando che l'agente delle riscossione non ha anticipato nessuna somma all'Erario".