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Caos cimiteri, Marchese: "Io commissario solo se Orlando mi nomina comandante dei vigili"

Il vicesegretario generale del Comune, prossimo alla pensione, mette il sindaco di fronte a un bivio: "Senza poteri di polizia giudiziaria l'incarico sarebbe una presa in giro alla città". Il nodo politico: Orlando farà retromarcia dopo averlo silurato da via Dogali?

Se non è un aut aut, poco ci manca. Senza i galloni di comandante dei vigili urbani, Gabriele Marchese non intende assumere l'incarico di "commissario" dei cimiteri comunali. Lo ha detto a chiare note al sindaco Leoluca Orlando, nel corso di un faccia a faccia avvenuto due giorni fa, e lo ribadisce oggi: "Per l'esperienza che ho maturato e per le condizioni in cui si trovano oggi i cimiteri - afferma Marchese a PalermoToday - solo con i poteri di capo della polizia municipale si può intervenire efficacemente, altrimenti è una presa in giro alla città. Cosa potrei fare in 45 giorni?".

Non usa giri di parole l'attuale vicesegretario generale del Comune, che il primo aprile andrà in pensione. La domanda è stata già accolta e Marchese, una volta smaltite le ferie, lascerà Palazzo delle Aquile dopo 41 anni e 2 mesi di servizio. "Potrei rinunciare alla pensione ed accettare il ruolo di commissario dei cimiteri - aggiunge - solo ed esclusivamente se il sindaco mi nomina comandante dei vigili urbani. Il motivo è semplice: senza poteri di polizia giudiziaria l'incarico di commissario rischia di essere depotenziato".

Per farla breve, in assenza di "poteri speciali" quella al malaffare che gira attorno ai cimiteri della città sarebbe una lotta ad armi spuntate. "Il nodo della questione non è che io voglia fare a tutti i costi il comandante della polizia municipale, ma che oggi le prerogative in capo al comandante della polizia municipale sono fondamentali per rimettere ordine nei cimiteri. Il semplice incarico di dirigente dei Servizi cimiteriali non avrebbe la stessa portata. Per questa ragione, ho consigliato al sindaco due strade: mi nomini comandante dei vigili oppure assegni il ruolo di commissario a chi già siede al comando di via Dogali".

La presa di posizione di Marchese nasce dal fatto che le norme sugli Enti locali non prevedono poteri commissariali. Orlando lo ha precisato sin da subito, parlando di "termine improprio". E, in seguito, il segretario generale avrebbe manifestato più di una perplessità. Tant'è che ad oggi il provvedimento di nomina tarda ad arrivare. Dietro però ci sarebbe anche una motivazione politica: il sindaco dovrebbe fare marcia indietro rispetto al "siluramento" di Marchese da comandante dei caschi bianchi. Il che equivarebbe ad un "mea culpa" senza precedenti per il Professore.

Marchese ha già firmato la dichiarazione di non incompatibilità ed inconferibilità dell'incarico. "Io - conclude - la mia parte l'ho fatta, adesso la scelta spetta ad Orlando".

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