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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Forestali, cambiano le regole: più prevenzione e gestione hi-tech

L'assessore regionale all'Agricoltura, Antonello Cracolici, ha illustrato ai sindacati il progetto di riforma. Tra i punti centrali anche la ridefinizione della forza lavoro: i lavoratori saranno impegnati in più turni durante il corso di tutto l’anno

Una nuova agenzia per le attività forestali, rurali e territoriali che coinvolgerà una platea di circa 23.000 forestali e i 400 lavoratori stagionali dell'Esa; una campagna digitale permanente sulla ricchezza del patrimonio forestale; nuovi criteri per l’impiego della forza lavoro. Sono alcuni dei punti chiave della riforma del comparto forestale illustrata ai sindacati dall'assessore regionale all'Agricoltura, Antonello Cracolici.

Un tema da tempo al centro di polemiche e tornato in primo piano dopo l'emergenza incendi vissuta in Sicilia, Palermo e provincia in particolare, nei giorni scorsi. Roghi che hanno devastato ettari di terreno e messo seriamente in pericolo la stagione turistica in diverse località balneari. (Il Comune di Palermo si costituirà parte Civile nei confronti dei responsabili che hanno procurato gli incendi ndr.)

“Con questa riforma - spiega Cracolici - puntiamo a ridare valore al nostro patrimonio boschivo e dignità al lavoro forestale. Il riordino del sistema passa da un profondo ripensamento dei criteri organizzativi e gestionali nonché dell’assetto istituzionale che deve essere innanzitutto centrato sulle attività, sui servizi e sulle possibilità di sviluppo del territorio rurale, piuttosto che  sul numero delle giornate lavorative. In questa riforma – aggiunge - sono presenti criteri di innovazione e semplificazione. Sono soddisfatto del confronto con i sindacati che hanno manifestato interesse e disponibilità al confronto”.
 
I punti principali della riforma.

La nuova agenzia per le attività forestali, rurali e territoriali - Verrà costituita una nuova agenzia per le attività forestali, rurali e territoriali che coinvolgerà una platea  di circa 23 mila forestali ed i lavoratori stagionali dell’Esa (circa 400), oltre agli uffici periferici dell’amministrazione regionale che si occupano della gestione dei boschi e del reclutamento della manodopera. Sarà istituito un nuovo servizio di prevenzione civile per combattere il dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale e prevenire esondazioni e frane. L’agenzia si occuperà ad esempio di forestazione e gestione di boschi e riserve nelle aree demaniali, programmazione e gestione produttiva del patrimonio boschivo attraverso la valorizzazione delle biomasse e dei prodotti del bosco, viabilità rurale e servizi per l’agricoltura.

Innovazione tutela della biodiversità e del patrimonio boschivo - La riforma prevede una serie di interventi innovativi nel settore pubblico forestale, partendo dalla produzione di una campagna digitale permanente sulla ricchezza del patrimonio forestale, la valorizzazione dei servizi eco sistemici, il mercato volontario dei crediti di carbonio, l’adesione ai sistemi di certificazione forestale, la messa a regime di un centro vivaistico regionale per la conservazione della biodiversità, la costituzione degli elenchi degli alberi monumentali, lo stato di salute dei boschi e la protezione della flora.

Nuovi criteri per l’impiego della forza lavoro - I “centocinquantunisti”, i “centounisti” e i “settantottisti”  diventeranno lavoratori semestrali, quadrimestrali e trimestrali, impegnati in più turni durante il corso di tutto l’anno, e non come avvenuto finora in determinati periodi dell’anno. La forza lavoro è stata ridefinita non in termini numerici strettamente assoluti, ma in relazione alle giornate lavorative necessarie alla realizzazione di ciascuna tipologia di intervento. In funzione delle attività, i fabbisogni di forza lavoro saranno parametrati introducendo il concetto di “Equivalenza a Tempo Pieno”: in pratica, quattro operai trimestralisti, assunti su quattro turni differenti nel corso dello stesso anno, rappresentano un’unità lavorativa a tempo pieno. Così l’impiego dei 23 mila addetti si traduce in poco più di 6.200 unità ETP destinate alle attività nell’ambito dei boschi delle riserve, e delle aree a verde per tutta la durata dell’anno. Mentre poco più di 2.600 ETP sono da destinare alla lotta attiva agli incendi boschivi.

Incentivi per la fuoriuscita volontaria dal bacino - Nella riforma sono previste misure di fuoriuscita volontaria dal bacino per gli addetti forestali attraverso voucher per agevolare la ricollocazione. In alternativa potrà essere concesso il pagamento di un premio che consiste nella liquidazione da uno a quattro anni di retribuzione, in base alla categoria di appartenenza, per favorire l’avvio di attività imprenditoriali in cambio della fuoriuscita dal bacino.

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