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M5S, le nomine dividono i palermitani: Di Stefano è sottosegretario, Trizzino polemizza

Il primo è stato riconfermato agli Esteri e gioisce: "Oggi siamo una forza che mantiene gli stessi ideali di sempre ma ha saputo adattarli al senso di responsabilità di chi guida una potenza globale come l'Italia". Il secondo smentisce l'addio al Movimento ma ammette: "Il mio umore in queste ore non è dei migliori..."

Per un palermitano che viene confermato nella squadra di Governo anche con il premier Mario Draghi e che naviga felicemente nelle acque, al momento tormentate, del Movimento Cinque Stelle, un altro sembra sul punto di abbandonare il Movimento. Sono Manlio Di Stefano e Giorgio Trizzino.

Il primo, 39 anni, è stato sottosegretario in entrambi i governi Conte (sottosegretario di Stato la prima volta, agli Affari esteri.la seconda) e adesso è stato riconfernato. Il suo nome figura tra i 39 sottosegretari del governo Draghi. E con un post su Facebook celebra la sua convinta permanenza nella pattuglia pentastellata. "Il Movimento 5 Stelle è stato, senza ombra di dubbio - scrive - il progetto politico più rivoluzionario dell'ultimo decennio. La nostra presenza e il nostro operato hanno mutato drasticamente e irreversibilmente le dinamiche politiche italiane. In contemporanea siamo mutati anche noi. Passando da forza di opposizione a forza di maggioranza abbiamo dovuto maturare consapevolezze e stabilire capisaldi che non avevamo quando non eravamo chiamati a sostenere il peso della responsabilità della res publica. Abbiamo colto e assorbito le motivazioni profonde del posizionamento europeo e atlantico dell'Italia e le abbiamo infine rielaborate in virtù della nostra visione sociale. Questo processo ci ha inferto ferite e perdite, ma ci ha fatto crescere enormemente. Oggi siamo una forza che mantiene gli stessi ideali di sempre ma ha saputo adattarli al senso di responsabilità di chi guida una potenza globale come l'Italia. Questo bagaglio di esperienza e capacità non può essere sacrificato all'altare delle turbolente dinamiche interne, è ora di imprimere lo scatto finale e completare il percorso con l'occasione che ci è giunta davanti, l'ingresso formale e al vertice del M5S di Giuseppe Conte, che più di tutti in questi ultimi due anni ha saputo incarnare questa visione. Come ha detto Beppe Grillo negli scorsi giorni, è il momento di scegliere se stare di qua o di là, ma una cosa è certa, se sceglieremo tutti la stessa strada continueremo a crescere. Avanti così".

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Chi invece è di umore ben diverso è il palermitano Giorgio Trizzino. Secondo rumors il 64enne, ex direttore sanitario dell'Ospedale dei Bambini e del Civico, è tra i parlamentari nazionali che nei giorni scorsi avrebbe avuto un colloquio con Emilio Carelli, che ha annunciato l'addio al M5S e la volontà di raggruppare moderati e liberali in una nuova componente, il "Centro - Popolari Italiani". Trizzino è stato più volte indicato, nel tempo, sia come possibile ministro della Salute sia come sottosegretario nello stesso dicastero, ma mai proposto e nominato. Sentito dall'Adnkronos Trizzino smentisce le indiscrezioni di un "addio" alle Stelle ma ammette "certo, il mio umore in queste ore non è dei migliori, soprattutto alla luce della composizione della squadra dei sottosegretari...". Le nomine potrebbero quindi avere rotto più di un equilibrio.


 

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