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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Meloni: "Affronterò la mafia a testa alta, ho iniziato a fare politica il giorno dopo la strage di via D’Amelio"

Il discorso in Aula: "Da questo Governo i criminali non avranno altro che disprezzo e inflessibilità". Poi cita le vittime di Cosa nostra. Nel lungo elenco anche Giovanni Falcone e don Pino Puglisi: "Giganti che non dimenticheremo"

"La criminalità mafiosa si combatte colpendo i proventi delle attività illecite". Così la premier Giorgia Meloni, nel suo intervento in Aula oggi a Montecitorio in cui ha parlato (anche) di come contrastare la mafia. "Oggi la frontiera è togliere ai clan 'le risorse e i beni' e fare in modo che la villa del boss diventi la stazione dei carabinieri o una scuola. Oggi in gran parte 'questi beni' non sono utilizzabili: spero ci si possa lavorare insieme. Spero che anche sul carcere ostativo ci si voglia dare una mano. Non è un tema di retorica quello della lotta a mafie ma va affrontato con temi concreti".

Nel suo lungo discorso Meloni ha fatto anche un cenno su quel tragico 19 luglio 1992, il giorno dell'attentato a Borsellino. "Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di via D’Amelio, nella quale la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino, spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l’indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere presidente del Consiglio nasce dall’esempio di quell’eroe. Affronteremo il cancro mafioso a testa alta, come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l’esempio a tutti gli italiani, rifiutandosi di girare lo sguardo o di scappare, anche quando sapevano che quella tenacia li avrebbe probabilmente condotti alla morte".

"Magistrati, politici, agenti di scorta, militari, semplici cittadini, sacerdoti - ha aggiunto -. Giganti come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rosario Livatino, Rocco Chinnici, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Emanuela Loi, Libero Grassi, Don Pino Puglisi, e con loro un lunghissimo elenco di uomini e donne che non dimenticheremo. La lotta alla mafia ci troverà in prima linea. Da questo Governo, criminali e mafiosi non avranno altro che disprezzo e inflessibilità. Legalità vuol dire anche una giustizia che funzioni, con una effettiva parità tra accusa e difesa e una durata ragionevole dei processi, che non è solo una questione di civiltà giuridica e di rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini, ma anche di crescita economica: la lentezza della giustizia ci costa almeno un punto di pil l’anno secondo le stime di Bankitalia".

Alfredo Morvillo: "Adesso i fatti, dopo le parole"

"Mi auguro che anche a livello locale le autorità politiche seguano, con iniziative concrete  e non solo a parole, le indicazioni del presidente del consiglio Giorgia Meloni". Lo ha detto all’Adnkronos l’ex Procuratore di Trapani Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo, commentando le dichiarazioni programmatiche della premier Giorgia Meloni sull’impegno del governo nella lotta alla mafia. 

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