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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Dalla separazione al divorzio: Gelarda lascia il gruppo del M5S in Consiglio

Il consigliere andrà al gruppo misto. La decisione spiegata in una lunga lettera: "Un timore che nutro da tempo sul Movimento è che a Palermo c’è qualcosa a metà tra il disinteresse e l'incapacità politica". Poi la stoccata a Forello: "Esponenti radical chic distanti dai reali bisogni della gente"

Da separati in casa al divorzio. Il consigliere comunale, Igor Gelarda, lascia il Movimento 5 Stelle e passa al gruppo Misto. Oggi l'ufficializzazione: con comunicazione scritta al presidente del Consiglio e su Facebook al suo elettorato. L'ormai ex consigliere pentastellata in una lunga lettera spiega le motivazioni che lo hanno indotto a maturare questa scelta. Una "scelta drammatica", presa "con grande amarezza".

"Le ragioni di questa scelta partono dalla consapevolezza che il Movimento 5 Stelle, più volte sollecitato ad intervenire sulle gravi fratture politiche  in Sicilia e a Palermo in particolare, ha deciso di girarsi dall’altra parte - afferma Gelarda - . Silenzio che considero insopportabile dopo la mia comunicazione della scorsa settimana nella quale mi sono dichiarato indipendente dal gruppo consiliare del 5 stelle e dai miei colleghi, ma sempre intenzionato ad agire dentro il Movimento. Peraltro io stesso incurante della mia personale sorte politica, ma più interessato a salvaguardare la linea governativa del movimento, anche in Sicilia, nell’interesse generale della mia terra".

Di fatto, Gelarda attendeva che i vertici del M5S si pronunciassero sull'aut aut: o lui o Forello. Non si è concretizzata nemmeno l'ipotesi di un commissariamento del movimento palermitano, caldeggiata dallo stesso Gelarda. Che ora dice: "Il silenzio sull’accaduto mi ha invece confermato un timore che nutro da tempo sul Movimento 5 stelle: a Palermo e in parte in Sicilia c’è qualcosa a metà tra il disinteresse e l'incapacità politica. I malumori della base sono fortissimi e complessi. E chi li nega mente sapendo di farlo".

Quindi la stoccata politica: "Lasciare il M5S agli eredi di una infausta sinistra significa abbandonare la Sicilia all’ipocrisia che non dice parolacce, alle lobby del compromesso, all’incontrollato business dei migranti. Tanto caro a certi esponenti radical chic locali, a mio avviso troppo distanti dai reali bisogni degli elettori e della gente. Ad una politica che non mette al centro il bisogno politico dei cittadini. 
Resto a Palermo ed in Sicilia a difendere come ho sempre fatto gli interessi della nostra terra e della nostra gente, anche correndo il rischio di farlo da solo se necessario".

Della sua mission da consigliere comunale, Gelarda spiega più nel dettaglio nel post su Facebook agli attivisti del Movimento 5 Stelle, agli elettori e alla città: "Ho scelto di non rassegnarmi, e di combattere per i miei piccoli e per i tanti figli della mia città, che vedo ogni giorno soffrire e fuggire. Prima ancora che un consigliere comunale ed un poliziotto sono uno storico, che ama Palermo. Ed anche al servizio di questo amore ed in questo profondo legame con la città è il senso del mio stare in politica. La mia adesione al M5S nasce da questa esigenza e dall’incontro con Gianroberto Casaleggio, che mi ha offerto un sogno, al quale ho creduto e credo. Per quel sogno ho lottato e combattuto".  

Da quell'incontro con Casaleggio ad oggi però di acqua ne è passata tanta sotto i ponti: "La situazione nel M5S a Palermo è resa invivibile da profonde spaccature e da punti di vista politicamente opposti tra me ed il resto del gruppo consiliare - rimarca Gelarda -. Spaccatura che sta sfilacciando l’intera rete di relazioni e di entusiasmi nel movimento cittadino, nella cornice di una progressiva e temo insanabile rottura del rapporto di fiducia con la base degli attivisti, alcuni sempre più disillusi, altri sempre più distanti dalle logiche dei portavoce. Una lotta interna che poco giova alla causa di fare di Palermo una città migliore. In questi mesi ho variamente segnalato la spaccatura nel movimento ai vertici. Scoprendo mio malgrado che in questo momento Palermo e la Sicilia non sono al centro dell’agenda politica del Movimento 5 stelle nazionale. Lo comprendo. Mi amareggia". 

"Proclamandomi indipendente, la settimana scorsa, ho inteso porre all’attenzione dello staff l’esigenza di un intervento forte su Palermo, che restituisse senso politico al nostro impegno. Prendo atto - conclude il consigliere comunale - che il movimento, forse scontando anche il costo di una assenza di struttura, non ha la forza o l’intenzione di affrontare la questione Palermo e Sicilia, abbandonata a se stessa nonostante l’indiscutibile successo elettorale. Nel rispetto di tutti voi ho deciso di essere, con amarezza, conseguente all’isolamento politico che sconto nel M5S, al disimpegno grave che il movimento sta dimostrando verso la mia città e la mia regione, all’incapacità, che ho avuto modo di testare, di assumere decisioni utili alla vita politica della città. Una scelta che considero drammatica, ma che è anche la certificazione nei fatti della distanza che intendo denunciare con questo gesto, tra la politica del M5S e la mia terra. In difesa della quale parte la mia avventura politica. Cosa che non dimentico e non dimenticherò mai. Resto a Palermo. Resto per Palermo. Non è la vittoria personale che cerco. Non contrattacco. Non mi arrendo. Resto a combattere, anche solo, se sarà necessario. Per tutti voi, per la mia città, per i miei figli".

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