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VIDEO | Galvagno presidente Ars: "I voti di De Luca? Grazie a mio 'fratello' Lo Giudice, dedicato a mio papà morto di Covid"

L'esponente di Fratelli d'Italia è stato eletto alla seconda votazione col supporto dei deputati vicini all'ex sindaco di Messina: "Importanti le parole che avrà speso il mio amico". Poi la dedica agli operatori sanitari che hanno perso la vita, come il padre, nella lotta al Coronavirus: "Mi affido a Dio e al buon senso"

"Ho ringraziato tutti i colleghi, dal momento che non sappiamo quale sia la reale provenienza dei voti. Non ho mai nascosto il rapporto di stima e rispetto verso le altre forze politiche, pertanto ringrazio anche Cateno De Luca. Se ha votato per me? Sono convinto di sì, sia per la stima ma soprattutto perché ritengo che siamo stati visti come interlocutori affidabili". Lo ha detto il neo presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, commentando in conferenza stampa l'esito del voto d'Aula e il possibile soccorso giunto dal gruppo di deputati che fanno riferimento all'ex sindaco di Messina.

Galvagno ha quindi ricordato l'ex deputato Danilo Lo Giudice, fedelissimo di De Luca, definito "un amico e un fratello". L'ex deputato, che ha mancato per un soffio la riconferma all'Ars, è il link tra Galvagno e i deluchiani. Lo Giudice, dopo aver ricambiato i ringraziamenti, ha rivendicato "coerenza e correttezza": "Siamo stati gli unici a dichiarare anzitempo come avremmo votato sia in occasione della prima che della seconda votazione. Alla prima votazione ci siamo astenuti facendolo formalmente rilevare e alla seconda abbiamo votato scheda bianca. Ci è stato chiesto insistentemente da più fronti di non votare scheda bianca alla seconda chiamata evidentemente per rinviare ad ulteriore votazione l’eventuale elezione del candidato della maggioranza. Il nostro netto rifiuto comunicato anche da Cateno De Luca a Gianfranco Miccichè in una breve riunione intercorsa presso la torre Pisana tra la prima e la seconda votazione ha evidentemente costretto la maggioranza a ricompattarsi".

"Sono sicuro che il mio fraterno amico Gaetano Galvagno di questo ovviamente ci ringrazierà. Abbiamo probabilmente evitato che si creassero le condizioni per le classiche imboscate d'Aula finalizzate a far alzare il prezzo in trattative alle quali noi abbiamo dichiarato anzitempo di non essere interessati. Così come ha ribadito stamattina De Luca agli organi di stampa se Gianfranco Miccichè avesse dimostrato coraggio con un atto formale lo avremmo sostenuto. Al presidente Galvagno formuliamo i nostri migliori auguri di un proficuo lavoro".

Sempre Lo Giudice non ha risparmiato stoccate al deputato regionale e segretario del Pd Anthony Barbagallo che, dopo l'elezione di Galvagno, ha attaccato i De Luca boys, accusati di una "compravendita" che verrà ricompensata con "la vice presidenza dell'Ars con cui la maggioranza ricambierà il favore". Immediata la replica di Lo Giudice: "Comprendo il nervosismo dell’onorevole Barbagallo che ha registrato l’ennesimo fallimento del suo ruolo politico di segretario regionale del Pd, dopo la sonora sconfitta elettorale per non aver potuto far cuocere a fuoco lento una maggioranza apparentemente spaccata sull’elezione del presidente del parlamento siciliano. Non abbiamo accolto anche l’invito di Barbagallo di votare in modo difforme da come avevamo già deciso nell’ambito dei nostri due gruppi parlamentari, ovvero astensione alla prima votazione formalmente rilevata e scheda bianca alla seconda votazione".

"Non ci sono dubbi - ha concluso Lo Giudice - che la nostra presa di posizione di essere conseguenziali e coerenti a quanto dichiarato pubblicamente non ha consentito al segretario del Pd Barbagallo di intavolare una trattativa al rialzo con la maggioranza per riservare qualche blasonato strapuntino da assegnare ai più veterani parlamentari del Pd. Se ne faccia una ragione Barbagallo, con noi in Parlamento la musica è cambiata sia per la maggioranza che per la finta opposizione. E questa è una ragione in più per staccare il biglietto di solo andata per Roma dove la politica parolaia avrà sicuramente più successo rispetto al nuovo quadro degli assetti del Parlamento siciliano. Forse per la prima volta nella storia del parlamento siciliano è mancata la notte dei lunghi coltelli che precedeva l’appuntamento conclusivo per l’elezione del presidente del parlamento siciliano e anche di questo Barbagallo se ne dovrà fare una ragione".

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