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Sabato, 23 Settembre 2023
Cultura

"Assunzioni poco chiare e circa 9 milioni di buco": la Foss affonda e trascina con sé il teatro Politeama

Lega e Movimento 5 stelle lanciano l'allarme dopo l'audizione in commissione cultura all'Ars del commissario della fondazione Tarantino e del presidente dei revisori Di Stefano. Appello trasversale alla Regione: "Invii subito gli ispettori e proceda con la nomina del nuovo Cda"

Mentre la fondazione Orchestra sinfonica siciliana naviga in cattive acque, “preda” degli appetiti dei politici che sono interessati soprattutto alle nomine della sua governance, il Teatro Politeama affonda. Umidità che scrosta le pareti, uffici allestiti in modo precario nei corridoi con l’ausilio di divisori di plastica, servizi antidiluviani: una situazione che ha costretto il commissario Nicola Tarantino a spostare i dipendenti dell’amministrazione dal teatro a uno dei due uffici di proprietà della fondazione in via La Farina.

“Giusto il trasloco – dice la parlamentare regionale del Movimento 5 stelle, Roberta Schillaci – se effettuato per motivi di salute e sicurezza, ma non si può abbandonare il Teatro. Serve un’azione di sistema che consenta intanto di rilanciare la Fondazione e poi di mettere insieme tutte le istituzioni coinvolte per sfruttare parte dei 6,6 miliardi per turismo e cultura del Pnrr per restaurare il teatro”.

La grave situazione economica, finanziaria e gestionale della Foss è emersa ieri in Commissione Cultura all’Ars, dove sono stati sentiti in audizione il commissario Nicola Tarantino e la presidente del Collegio dei revisori, Angela Di Stefano. Quest’ultima, in particolare, ha lanciato l’allarme e ha puntato il dito contro la gestione del commissario. Sotto la lente di ingrandimento alcune assunzioni a tempo indeterminato effettuate senza parere sulle coperture finanziarie e senza parere preventivo dell'organo di controllo. Non ci sarebbe stato nemmeno il rispetto della norma regionale in materia di assunzioni a tempo indeterminato, anche se Tarantino si è difeso dicendo che si trattava di assunzioni dovute per evitare i costi di contenziosi in Tribunale. Il tutto, però, in un contesto in cui la fondazione ha un bilancio con un passivo di circa nove milioni di euro. Una boccata d’ossigeno arriverà grazie ad alcuni finanziamenti e contributi statali e regionali, ma la campagna abbonamenti di quest’anno, già fiaccata dalla pandemia, è rimasta ancora nettamente in calo rispetto agli anni migliori.

"Chiediamo - dicono i deputati regionali Schillaci e Giovanni Di Caro, capogruppo dei 5 Stelle - la massima trasparenza sull'operato di una fondazione così importante, ma che negli ultimi tempi troppo volte è finita sui giornali non sempre per la qualità indiscussa della sua musica. La Regione faccia chiarezza una volta per tutte, cominciando con l'invio immediato di ispettori. È inammissibile che si avallino spese a cuor leggero in presenza di perdite quasi 10 milioni di euro e senza l'autorizzazione degli assessorati all'Economia e allo Spettacolo e che siano state fatta gare senza Cig, il codice identificativo della gara".

"Chiediamo inoltre - continua Schillaci - la celere ricostituzione della governance della Foss e del suo organo di controllo, il Collegio dei revisori. Sappiamo che la grave situazione non può essere imputata soltanto a questa gestione, ma serve un’immediata azione di rilancio. Inoltre, riteniamo opportuno che nei nuovi locali in cui saranno trasferiti gli uffici della fondazione siano installate apparecchiature per la timbrature del personale. Non vorremmo che si ripetessero spiacevoli episodi registrati nel recente passato". 

E la richiesta di intervento è bipartisan. “Il quadro complessivo - dice la deputata regionale della Lega Marianna Caronia - non fa che confermare le perplessità che da mesi ho avanzato e che rispecchiano quelle che sono state espresse dalla stragrande maggioranza degli orchestrali: la gestione commissariale deve terminare subito e alla Fondazione va restituita una gestione ordinaria e regolare, che veda tutte le componenti all'interno di un consiglio di amministrazione. Anche perché, lo testimoniano i numeri impietosi relativi agli incassi, questa gestione sta letteralmente dissanguando la fondazione e le casse regionali, con prospettive tutt'altro che positive per il futuro”.

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