rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Firme false dei 5 Stelle, spunta il primo "pentito": supertestimone vuota il sacco

Parla una "gola profonda", trema il Movimento. Un attivista si è autoaccusato davanti ai magistrati palermitani, facendo i nomi degli altri grillini coinvolti

Arriva a una svolta la vicenda delle firme false del Movimento 5 Stelle. Spunta un primo "pentito": un attivista grillino si sarebbe autoaccusato e starebbe vuotando il sacco davanti ai magistrati palermitani, raccontando particolari sul caso delle presentazione delle liste per le elezioni comunali del 2012. A riportare la notizia è l'agenzia Ansa, che riferisce che il testimone avrebbe partecipato alla riproduzione delle false sottoscrizioni. Il "pentito" starebbe rivelando ai magistrati il nome degli altri attivisti coinvolti.

Sul caso, esploso grazie ai servizi televisivi delle Iene, ha acceso i riflettori anche la Procura di Palermo. I fatti risalgono alla primavera del 2012, in pieno marasma pre-elottarale. In poche ore i pentastellati palermitani avrebbero raccolto 1.200 firme per presentare la lista alle elezioni comunali 2012 di Palermo. Oggi i magistrati, a Roma, hanno sentito - come persona informata sui fatti - la deputata palermitana Giulia Di Vita (ieri era stato il turno dei parlamentari Andrea Cecconi, Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo).

Il supertestimone - dice l'Ansa - avrebbe confermato che, accortisi di un errore formale nelle indicazioni relative a uno dei sottoscrittori della lista, alcuni cinque stelle avrebbero apportato la correzione e ricopiato centinaia di firme dalle originali raccolte. Tutto è partito da una segnalazione anonima, dopo che le prime indagini della Digos, risalenti al 2013, erano state archiviate. Indagini che sono state poi riaperte: prima a carico di ignoti, poi a noti.

Per Beppe Grillo quanto accaduto a Palermo merita "l'Oscar della stupidità. "La firma falsa è una firma copiata, noi non riusciamo nemmeno a essere disonesti. In quella lista lì non è stato eletto nessuno", ha commentato. Così Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera: "Prendiamo atto che con la dichiarazione di stasera sulle firme false a Palermo, Grillo abbia ammesso che il reato è stato commesso. Dopo quattro anni di imbarazzanti silenzi e dribbling alle domande - continua - il capo grillino ha finalmente riconosciuto che alcuni esponenti del suo movimento hanno commesso un reato che ha alterato il corso democratico delle elezioni del 2012 a Palermo. Stasera è stata messa fine a un'omertà durata ben 4 anni. E' un fatto gravissimo. Grillo vada ora anche lui in Procura a dire quello che sa. Il partito degli onesti finisce qui", conclude.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Firme false dei 5 Stelle, spunta il primo "pentito": supertestimone vuota il sacco

PalermoToday è in caricamento