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Otto indagati per il caso firme false M5S, La Rocca: "Mi sono autosospesa"

Sotto indagine ci sono parlamentari e semplici attivisti. La deputata prima smentisce le illazioni sul suo conto, poi conferma la decisione di sospendersi dopo il post sul blog di Grillo in cui si chiede "a tutti gli indagati di sospendersi immediatamente"

"Mi sono appena autosospesa". Lo dichiara a PalermoToday poco dopo le 18 Claudia La Rocca, deputata regionale del Movimento Cinque Stelle che per prima ha rotto il muro di silenzio dopo il servizio de "Le Iene" sul caso delle presunte firme false presentate dagli attivisti in occasione delle Amministrative 2012 a Palermo. Appena poche ore prima aveva invece smentito le voci circolate sul suo conto: "Io non ho rilasciato alcuna dichiarazione - precisa ancora La Rocca -. In questo momento mi sento come dentro a un tornado, ma ora anche se avrei voglia di parlare preferisco non aggiungere altro visto che ci sono delle indagini in corso".

Poi nel frattempo sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato un post, firmato dal deputato nazionale Luigi di Maio, in cui si chiede "a tutti gli indagati nell'inchiesta di Palermo di sospendersi immediatamente dal MoVimento 5 Stelle non appena verranno a conoscenza dell'indagine nei loro confronti a tutela dell'immagine del Movimento e di tutti i suoi iscritti". Da qui forse la decisione della deputata di non proseguire e autosospendersi.

L'INCHIESTA - Intanto prende corpo l'inchiesta della Procura. Almeno 8 persone, tra parlamentari e semplici attivisti, sarebbero indagate con l'accusa di violazione del Testo Unico per la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali. L'articolo 90, secondo comma, punisce con la reclusione da due a cinque anni, "chiunque forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori o di candidati od altri atti dal Testo Unico destinati alle operazioni elettorali, o altera uno di tali atti veri oppure sostituisce, sopprime o distrugge in tutto o in parte uno degli atti medesimi". "Chiunque fa uso di uno dei detti atti falsificato, alterato o sostituito, - recita la legge - è punito con la stessa pena, ancorché non abbia concorso nella consumazione del fatto".

Il procuratore aggiunto Bernardo Petralia e il pm Claudia Ferrara ascolteranno gli indagati la settimana prossima, andando ad ampliare un quadro illustrato nei giorni scorsi da tre testimoni chiave. Tra loro appunto Claudia La Rocca. Che nei giorni scorsi ha riferito tutto quanto a sua conoscenza relativamente alla sera in cui, alla vigilia della consegna dei moduli con le liste elettorali, alcuni attivisti, poi divenuti esponenti del partito, si sarebbero ritrovati a copiare duemila firme raccolte nei giorni precedenti. Necessità dovuta al timore che un errore sul luogo di nascita di un candidato invalidasse tutte le firme.

LA SUPERTESTIMONE - La Rocca avrebbe fatto i nomi di quanti parteciparono o comunque sarebbero stati a conoscenza del "pasticcio" pentastellato. Fra loro, in particolare, vi sarebbero stati l'oggi deputata nazionale Claudia Mannino, l'assistente parlamentare e possibile candidata a sindaco di Palermo Samantha Busalacchi, oltre che il candidato a sindaco di Palermo nel 2012, Riccardo Nuti, oggi parlamentare nazionale, che sarebbe stato a conoscenza dell'accaduto. Prima dell'audizione, Claudia La Rocca, presentatasi spontaneamente dai magistrati, avrebbe informato Beppe Grillo, ma questa circostanza è stata negata dal comico genovese.

LE REAZIONI
IL GRUPPO M5S ALL'ARS - "
l gruppo M5S all'Ars- si legge una nota - esprime il suo apprezzamento per il gesto compiuto da Claudia La Rocca che, oltre a collaborare, si è autosospesa dal Movimento in attesa di conoscere i risvolti giudiziari della vicenda legata alle firme raccolte per la lista presentata alle comunali di Palermo del 2012. La sua scelta, sicuramente non semplice, denota una coerenza che va senz'altro apprezzata".

RENZI - Il premier Matteo Renzi intervenendo a un seminario in Senato non ha perso l'occasione per tirare una stoccata ai grillini. "Pensate - ha detto - a quelli che volevano scardinare tutto, e ora sono a difendere le firme false. Gridavano 'onestà', onestà'' e ora hanno cambiato due lettere, 'omertà', omertà'".

FAUSTO RACITI (PD) - "La vicenda delle firme false per la presentazione della lista 5stelle a Palermo dimostra quanto i pentastellati siano incapaci ed imbroglioni: moralisti con gli altri di giorno e falsari di notte". Lo dice il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, che aggiunge: "Vorrei solo ricordare ai loro ignari e inconsapevoli elettori che da quella lista sono stati pescati i loro deputati nazionali, spesso - ma sara' certo una coincidenza - familiari dei leader del movimento siciliano a cominciare da Giancarlo Cancelleri. Suggerirei a Grillo e Di Maio - conclude - di evitare scuse patetiche e chiedere scusa ai palermitani per lo spettacolo indecoroso che stanno offrendo".

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