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La federazione nazionale aree interne chiede un incontro al ministro per il sud Carfagna

La richiesta dei referenti di area del Comitato di Pilotaggio, del quale fa parte il presidente dell’Unione Madonie Pietro Macaluso, è diventata una lunga lettera indirizzata all’On. Carfagna nella quale sono descritte le esperienze realizzate in quattro anni di lavoro; gli avanzamenti effettuati e le problematiche registrate.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La Federazione Nazionale Aree Interne chiede un incontro al Ministro per il Sud e la Coesione territoriale On. Carfagna per ribadire la necessità di rafforzare la Strategia Nazionale per le Aree Interne con interventi di riforma legislativa e investimenti. La necessità di un confronto nasce anche dalle risultanze dell’audizione del Ministro Carfagna del 16 marzo scorso dove sono emersi notevoli cambiamenti e soprattutto il taglio dei fondi. Una scelta che la Federazione non capisce e vuole approfondire con incontro. La richiesta dei referenti di area del Comitato di Pilotaggio, del quale fa parte il presidente dell’Unione Madonie Pietro Macaluso, è diventata una lunga lettera indirizzata all’On. Carfagna nella quale sono descritte le esperienze realizzate in quattro anni di lavoro; gli avanzamenti effettuati e le problematiche registrate. Nella missiva vengono anche citate le proposte di riforma e gli investimenti che erano stati definiti con l’ex Ministro e con i responsabili dell’Agenzia di Coesione Territoriale.

La riforma ipotizzava la modifica di alcuni vincoli normativi che attualmente limitano l'accesso ai servizi di base ed erano raggruppati per ambito di intervento: Scuola, Salute e Mobilità; per la loro attuazione erano previsti 200 milioni di euro. Gli investimenti erano finalizzati al rafforzamento delle attività economiche esistenti e allo sviluppo di nuova imprenditorialità, compreso il settore agricolo; ai servizi e alle infrastrutture comunitarie per affrontare le questioni di accesso limitato a servizi di base quali servizi per anziani, servizio per giovani a rischio di esclusione, servizi di assistenza sociale; per la loro attuazione erano previsti 1.300 milioni di euro. Nel documento si sottopongono proposte precise e puntuali per ognuno degli ambiti che definiscono i cosiddetti diritti di cittadinanza.

Sanità. Si propone il potenziamento e la riorganizzazione della medicina di base, della lunga degenza, dei centri di ricerca sulle disfunzioni alimentari e sulle patologie invalidanti, così come la riapertura in deroga dei punti nascita, il ruolo degli Ospedali di Comunità presenti nelle Aree Interne e l’erogazione di incentivi economici e professionali per chi sceglie di prestarvi servizio; così come la necessità di autorizzare i presidi ospedalieri locali a somministrare le terapie definite dal SERT territoriale competente ai soggetti in cura; garantire servizi di base in ogni comune delle aree interne assicurando un medico e una farmacia per ogni borgo Istruzione. Rendere stabile la deroga sul dimensionamento scolastico, approvata con il Comma 978 della Legge di Stabilità 2021, e quindi prevedere che, nelle scuole dei comuni Area Interna, la soglia del dimensionamento sia fissata a 300 alunni; riduzione dei divari territoriali nelle competenze, potenziamento e riqualificazione dell’edilizia scolastica, attrazione dei ricercatori al Sud, incremento delle dotazioni tecnologiche; realizzare il tempo scuola prolungato dove non è presente e incrementare la dotazione di docenti; prevedere un incremento dei tutor informatici per istituto o per reti scolastiche o per territorio; rivedere i quantitativi minimi che oggi determinano la costituzione delle classi nelle scuole di montagna di ogni ordine e grado.

Per le persone affette da disabilità pianificare interventi volti ad assicurare la presenza dell’assistente alla comunicazione a domicilio; approntare un piano di distanziamento sociale nella scuola per non trovarsi impreparati alle attuali esigenze e garantire il rientro nelle aule in assoluta sicurezza. Viabilità e mobilità. Assicurare interventi urgenti sulla rete viaria secondaria di competenza sia dell'Anas che delle ex province ed effettuare le verifiche statiche su ponti, viadotti ed armature stradali; migliorare il servizio di Trasporto Pubblico Locale (sia in termini di tempi di percorrenza, che di intensità di corse e di sostenibilità ambientale dei mezzi di trasporto) tra le aree interne e tra queste ed il resto del Paese anche sperimentando sistemi innovativi di mobilità sostenibile e condivisa “on demand”; investire in nuove arterie viarie che uniscono le aree interne tra loro (tipo pedemontane) e le colleghino ai centri industriali.

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