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Parte da Palermo il cammino di famiglie "Unite per l'autismo": presentata una mozione in Parlamento

Antonio Riggio riesce a unire migliaia di famiglie a sostegno della manifestazione dello scorso 9 settembre in piazza Montecitorio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Il 14 febbraio 2022 in Parlamento è stata calendarizzata la discussione della Mozione 1-00543 su “Iniziative per la diagnosi e la cura dei disturbi dello spettro autistico” di cui si è fatta promotrice la deputata Virginia Villani (M5S – Commissione Affari Sociali della Camera - XVIII Legislatura) dopo aver accolto le istanze contenute nel Documento Programmatico elaborato da “Famiglie Unite per l’Autismo”, movimento spontaneo di famiglie e persone autistiche confluite a Roma lo scorso 9 settembre per una Manifestazione unitaria di rivendicazione dei propri Diritti e Bisogni.

La Mozione, infatti, trae origine ed ispirazione proprio dai punti sollevati dalle famiglie e dalle persone autistiche, provenienti da tutte le parti di Italia e con esperienza di autismo anche molto differente, sia per il carico assistenziale, da minimo ad elevato, sia per età, ma unite nel voler combattere l’inerzia dello Stato attraverso proposte concrete che la politica dovrà finalmente declinare fornendo risposte adeguate ai diretti interessati. Il valore della Mozione Villani risiede nella sua omogeneità e chiarezza di obiettivi che interessano aspetti cardine della vita di una persona autistica, indipendentemente dalla condizione di partenza, e delle famiglie interessate. Si parla di censimento, diagnosi accurate, equipe multi ed interdisciplinari e di presa in carico dalla diagnosi al dopo di noi richiamando la responsabilità delle regioni e degli enti locali che ancora non hanno recepito le indicazioni di leggi nazionali.

Si affronta il delicato tema dell’assistenza medica ospedaliera, dell’abuso farmacologico e dell’indispensabile ruolo del caregiver familiare. Inoltre, si punta ai Progetti di Vita individualizzati sostenuti dal Budget di Salute, alla capillarità ed adeguatezza dei servizi su tutto il territorio. Infine, si esprime l’esigenza di un’adeguata formazione per assistenti, educatori, docenti, tutor e si introduce il ruolo del mediatore neuro-culturale utile a gestire bisogni ed esigenze tra due modelli cognitivi differenti. Si propone anche una riconversione degli attuali ed inefficaci centri diurni e un ventaglio di opzioni che mirano alla deistituzionalizzazione restituendo dignità alla persona come ben espresso anche nella Convenzione Onu. Pertanto, sarebbe importante ed auspicabile che tutte le forze politiche, differentemente distribuite nell’arco parlamentare, dessero appoggio ed impulso a questi temi per garantire capillarità di servizi su tutto il territorio e, finalmente, risposte adeguate ed efficienti ad almeno 600 mila famiglie.

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