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Emergenza Rotoli, Orlando alla prova dell'aula: "Non meno di tre mesi per tornare alla normalità"

Il sindaco ha presentato numeri e piani al Consiglio comunale riunito in seduta straordinaria per discutere della grave situazione del cimitero di Vergine Maria

Snocciola numeri il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in apertura della seduta straordinaria del Consiglio comunale, convocata per oggi dal presidente Totò Orlando per discutere dell’emergenza al cimitero dei Rotoli. Numeri relativi a quante sono le bare in attesa di sepoltura, alle risorse necessarie per intervenire tempestivamente (e che il Comune attualmente potrebbe non reperire facilmente, essendo notoriamente in gravi difficoltà economiche e finanziarie), ai finanziamenti delle opere da realizzare nel prossimo futuro per risolvere un’emergenza che esiste da decenni ma che negli ultimi anni si è aggravata notevolmente anche a causa della pandemia e delle sue vittime. In sintesi, però, gli interventi annunciati dal sindaco sono gli stessi più volte prospettati nelle ultime settimane e ancora mai realizzati, o soltanto parzialmente realizzati. E i tempi minimi previsti dal sindaco per tornare alla normalità, con interventi "a breve termine", sono di almeno tre mesi.

Nel camposanto di Vergine Maria ci sono ancora 920 bare senza sepoltura. Sono stipate sotto i tendoni, nei depositi e persino in alcuni uffici amministrativi. E di recente, emergenza nell’emergenza, alcune casse, prive dell’impermeabilizzazione in zinco, hanno cominciato a percolare a causa della decomposizione dei corpi, accelerata dalle eccezionali temperature delle scorse settimane. Nello specifico, 420 bare sono in attesa di un loculo, mentre 500 sono in attesa di un posto in un campo di inumazione.

Tre le operazioni che saranno realizzate, a detta del sindaco, a stretto giro di boa: utilizzo dei loculi ipogei da interrare per la collocazione dei feretri destinati all’inumazione (operazione che non si è potuta realizzare a causa della mancata individuazione della ditta che dovrà occuparsi dello smaltimento della terra di risulta proveniente dagli scavi); utilizzo dei posti individuati in 22 sezioni da esumare considerato che il periodo di sepoltura è scaduto; trasferimento dei feretri, già destinati alla tumulazione, a Sant’Orsola indipendentemente dalla disponibilità e dal pagamento da parte dei congiunti.

Orlando ha ricordato che è stato firmato un protocollo d'intesa con la Fondazione Santo Spirito, proprietaria del cimitero Sant'Orsola, mettendo a disposizione mille loculi per l'amministrazione comunale, per l'importo di 1.800 euro a posto: 800 a carico del congiunto e 1.000 a carico del comune. Le famiglie che hanno dato il consenso e versato la somma di 800 euro sono 72, ma sono al momento soltanto 14 le salme che sono già state trasferite. Le rimanenti 58 salme saranno tumulate a seguire. L’operazione di trasferimento delle bare, infatti, sta procedendo molto a rilento, come di recente ha confermato anche l’assessore Toni Sala. "Il trasferimento va a rilento - ha ammesso anche Orlando - per grosse difficoltà burocratiche, amministrative e organizzative dovute soprattutto all'insufficienza dei carri funebri e del personale impegnato anche in altri inderogabili servizi". Per questo, la scorsa settimana, Sala ha incontrato le associazioni di categoria per tentare di raggiungere un accordo sull’uso dei mezzi necessari al trasferimento.

E col forno crematorio dei Rotoli spento, è stato necessario anche chiudere un accordo con una ditta di Caltanissetta che nei giorni scorsi ha offerto la cremazione gratuita al cimitero di Misterbianco, compreso il trasporto, per 60 salme. “Gli uffici stanno già acquisendo le nuove richieste di cremazione per formare un elenco", ha spiegato Orlando. Intanto, per la riaccensione del tempio crematorio di Palermo, servono 245 mila euro e sei mesi ma il progetto, ancora fermo allo studio di fattibilità, dovrà essere inserito nella programmazione triennale 2021/23. 

"Dal 2020 - ha detto Orlando - si cerca in tutti i modi di dare una risposta all'emergenza anche con diverse ordinanze sindacali che hanno avuto come comune denominatore lo snellimento delle procedure finalizzato al recupero di posti per inumazione e tumulazione. È stata avviata anche una complessiva ricognizione nei tre cimiteri cittadini in modo da entrare nell'ottica di considerarli un unico impianto cimiteriale". Quanto al nuovo cimitero nella contrada di Ciaculli, "area individuata dal Prg, per un totale di circa 27 mila sepolture, il progetto è definitivo - ha spiegato il sindaco - ma poichè il vincolo preordinato all'esproprio è decaduto, è necessario approvare il progetto in variante al Prg con contestuale approvazione del piano cimiteriale".

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