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Regionali Sicilia 2017

Regionali, giallo sui moduli da consegnare all'ufficio elettorale: rischio caos

Nei documenti c'è il riferimento a una legge ormai abrogata e quindi non più in vigore. I candidati potrebbero avere sottoscritto una dichiarazione incompleta che potrebbe essere oggetto di impugnativa in caso di ricorso. La Regione: "Moduli conformi a legge regionale"

Quando manca un mese alle Regionali, la dicitura che compare nei moduli di accettazione delle candidature rischia di mandare in tilt la macchina elettorale. Secondo quanto denuncia Massimo Costa, leader degli indipendentisti del movimento "Siciliani liberi", c'è un errore: un riferimento a una legge ormai abrogata e quindi non più in vigore. I candidati potrebbero, quindi, avere sottoscritto una dichiarazione incompleta che potrebbe essere oggetto di impugnativa in caso di ricorso.

Il caso esplode proprio quando nei tribunali di tutta l'Isola si stanno presentano le liste dei candidati. Quelle provinciali vanno depositate nelle cancellerie dei tribunali del capoluogo provinciale in cui ha sede l'ufficio centrale circoscrizionale, mentre i listini nella cancelleria della Corte d'appello di Palermo.

Regionali, scatta il countdown: candidati, liste e coalizioni ai nastri di partenza

Secondo Costa "i moduli di accettazione delle candidature predisposti dalla Regione ignorano la legge Severino". Nei documenti predisposti dall'ufficio elettorale regionale riguardo all'incandidabilità non viene citata la legge Severino del 2012, ma una norma del 1990 (articolo 15, comma 1), abrogata proprio dal provvedimento che porta il nome dell'ex ministro e che si applica anche alle regioni a statuto speciale. Il timore è che la "svista" potrebbe comportare problemi ad alcuni candidati, avvantaggiandone altri. Nella vecchia norma, quella citata nella modulistica, non sono previsti come causa di incandidabilità alcuni reati che invece sono contemplati nella legge Severino, che è più restrittiva. Tra i reati che precludono la candidabilità nella Severino ci sono: istigazione alla corruzione, abuso d'ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, interruzione di un servizio pubblico da parte dei capi o promotori, sottrazione o danneggiamento di beni sottoposti a sequestro penale e traffico di influenze illecite.

"Denunciamo l'incredibile approssimazione del governo siciliano che ha fatto sottoscrivere ai candidati una dichiarazione di accettazione della candidatura secondo una normativa superata - accusa Massimo Costa - Non vorremmo che una norma pensata per togliere dalla politica mele marce e mafiosi si ritorca contro una delle poche liste, come 'Siciliani Liberi', che hanno candidati senza alcun precedente. Spetta ora a chi ha fatto il danno ripararlo, o assumendosi la responsabilità dei controlli ex post o dando un congruo termine per integrare le dichiarazioni dei candidati. In ogni caso ancora una volta i partiti italiani non si dimostrano in grado di gestire nemmeno l'ordinaria amministrazione gettando la Sicilia nel caos amministrativo e politico".

"I moduli di accettazione dei candidati - dicono all'Ansa dall'ufficio elettorale della Regione - sono conformi alla legge regionale 29 del '51, noi siamo in Sicilia e dunque applichiamo la nostra norma. Dunque i moduli sono quelli e non si toccano".  Pur non facendo riferimento nei moduli alla legge Severino, per l'ufficio elettorale "non significa che le norme nazionali non si applichino in Sicilia". "Non potevamo fare riferimento che alla norma regionale - aggiunge l'ufficio - anche se non è stata adeguata alla legge Severino". Sul panico che si è diffuso tra i candidati che si interrogano se sia necessario presentare un'autocertificazione integrativa, l'ufficio elettorale commenta: "I moduli non si presentano alla Regione ma nei Tribunali, saranno loro a decidere".

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