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Regionali Sicilia 2017

Ars, riconferme e ritorni: a Palermo sfondano i "colonnelli della politica"

A varcare la soglia di Sala d'Ercole soprattutto i big. Tra le new entry Fava e i neo-deputati del M5S Schillaci e Sunseri. Per il resto una sfilza di "ras" del consenso: dai veterani Lupo, Cracolici, Savona a giovani rampanti come Milazzo, Figuccia e Tamajo. Per quest'ultimo record di preferenze

A Palermo e provincia sfondano solo i big: all'Ars entrano così i "ras" del consenso. Dei 16 deputati eletti, più della metà - 9 per la precisione - sono stati riconfermati dagli elettori al Parlamento siciliano. Oltre al gran numero di riconferme, ci sono pure i ritorni a Sala d'Ercole: è il caso di Alessandro Aricò (Diventerà Bellissima), Toni Rizzotto (Fdi-Noi con Salvini) e di Marianna Caronia (Forza Italia). Quest'ultima, nel giro di cinque mesi, è stata eletta prima al Consiglio comunale - dove annuncia di voler rimanere - e ora all'Ars. Grazie anche al via libera di Miccichè, entrato all'Ars tramite il listino regionale.

Le prefereze di tutti i candidati in provincia di Palermo 

I pochi volti nuovi sono Claudio Fava (Cento passi per la Sicilia) - che tuttavia ha già un'esperienza consolidata a livello nazionale - e i grillini Luigi Sunseri e Roberta Schillaci. Per il resto una sfilza di onorevoli di lungo corso, di "colonnelli della politica" in grado di muovere migliaia di voti. Su tutti Edy Tamajo, il più votato in assoluto in provincia di Palermo con 13.984 preferenze.

I deputati eletti in provincia di Palermo  

Per il deputato di Sicilia Futura (classe '76) si tratta del secondo mandato all'Ars. Ex calciatore, adesso dirigente della Parmonval (squadra che milita in Eccellenza), Tamajo nella scorsa legislatura ha fatto parte della commissione Territorio e Ambiente. Con 9.821 voti Vincenzo Figuccia si è riguadagnato l'accesso a Palazzo dei Normanni sotto le insegne dell'Udc, dopo l'addio a Forza Italia in polemica con il commissario regionale Gianfranco Miccichè.

Regionali, i 16 deputati eletti a Palermo

Un nome, un marchio: la famiglia Figuccia è infatti legata a doppio filo con la politica: il padre Angelo è stato inquilino di Sala delle Lapidi per diverse consiliature nell'arco dell'ultimo ventennio. Ora in Consiglio c'è la figlia Sabrina. Vincenzo Figuccia ha un altro fratello che fa politica, Marco il più piccolo della famiglia è infatti consigliere della Quinta Circoscrizione. Insomma, rappresentanti istituzionali a tutti i livelli. Manca solo il parlamento nazionale e chissà se non ci provi alle prossime Politiche il capostipite Angelo.

Nella pattuglia dei giovani rampanti va annoverato anche Giuseppe Milazzo. Nella scorsa legislatura è entrato in corsa all'Ars prendendo il posto di Francesco Scoma, frattanto eletto senatore. Adesso l'ingresso sin dal primo minuto, per effetto dei 9.889 voti conquistati. Maturato in Consiglio comunale, Milazzo si è saputo ritagliare uno spazio importante dentro Forza Italia. Tra gli azzurri è stato eletto anche Riccardo Savona, giunto alla sua quinta legislatura di fila all'Ars: per lui 6.554 preferenze. 

Nel Pd due conferme di peso: Antonello Cracolici e Giuseppe Lupo. Assessore all'Argicoltura uscente, Cracolici ha rconquistato uno scranno a Sala d'Ercole con i suoi 7.560 voti. Consigliere comunale dal 1993 al 2000, è stato eletto per la prima volta all'Ars nel 2001. Da questa data è deputato regionale senza soluzione di continuità (quattro legislature). In casa Pd, migliore la performace alle urne di Giuseppe Lupo: vicepresidente dell'Ars uscente, in passato segretario regionale della Cisl, Lupo ha ottenuto 9.551 voti. 

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Conquista due seggi anche Idea Sicilia-Popolari e Autonomisti. Toto Cordaro approda per la terza volta all'Ars. Con l'ex rettore dell'Università Roberto Lagalla un duo di ex cuffariani. Lagalla è stato infatti assessore alla Sanità nell'ultimo governo Cuffaro. In procinto di candidarsi alla presidenza della Regione, ha deciso di convergere su Musumeci. Avrà un posto nella Giunta regionale. Sia Cordaro che Lagalla hanno preso 8.170 voti.

A destra si colloca da sempre Alessandro Aricò, con Musumeci sin dalla prima ora. Già assessore nel governo Lombardo, Aricò vanta - malgrado la giovane età (classe 1975) - una lunga carriera politica con tappe al Comune e alla Regione. Dopo la candidatura a sindaco nel 2012, per l'ex esponente di An e Fli adesso la rielezione all'Ars. Sempre a destra c'è Toni Rizzotto: dirigente comunale, anche lui ritorna all'Ars. E' stato infatti deputato nella XIV legislatura. 

Il portabandiera della sinistra progressista - unico all'Ars nonostante la lista "Cento passi" abbia superato lo sbarramento del 5% - come detto sarà Claudio Fava. Candidato anche alla presidenza della Regione, Fava ha ottenuto 128.157 da presidente e 3.430 nel collegio di Palermo. Ad oggi ha ancora l'incarico di vicepresidente della commissione nazionale Antimafia.

Last but not least la truppa del Movimento 5 Stelle. A capitanarla in provincia di Palermo è Giampiero Trizzino, riconfermato all'Ars con 9.168. Nella scorsa legislatura è stato presidente della commissione Ambiente e Territorio prima di cedere il passo a Mariella Maggio. Avvocato e ricercatore in diritto ambientale, era stato designato in Giunta da Giancarlo Cancelleri. Nuovamente all'Ars anche Salvatore Siragusa; varcano inece per la prima volta il portone di Palazzo dei Normanni Roberta Schillaci e Luigi Sunseri: la prima è collaboratore amministrativo della Corte dei conti dal 2012; il secondo negli ultimi tre anni ha lavorato come assistente parlamentare del deputato europeo Iganzio Corrao. Con il M5S ha tentato la scalata al Comune di Termini Imerese come sindaco nel 2014.

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