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Sabato, 20 Aprile 2024
Regionali Sicilia 2017

Regionali, ecco Micari il candidato scelto da Orlando: "Lascio l'Università solo se vinco"

Il rettore punta sul campo largo e lancia l'appello alla sinistra: "C'è spazio per tutti, io comunque vado avanti". Sui giovani: "Non possiamo disilluderli, dobbiamo creare le condizioni e le opportunità perché possano crescere in questa terra"

Il rettore del'Università, Fabrizio Micari, conferma la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana come candidato civico nell'ambito di una coalizione di centrosinistra. Per essere più espliciti all'interno di quel "campo largo" tanto invocato dal sindaco Leoluca Orlando, suo principale big sponsor. Proprio Orlando ha incassato su Micari il sì del Pd e degli partiti di centrosinistra (inclusi gli alfaniani di Alternativa popolare); mentre Sinistra Italiana e Mdp si sono sfilati. Poco male per Micari, pronto a "correre" anche senza il sostegno dell'area progressista. Anche se a quest'ultime due forze politiche lancia un appello a "marciare unitariamente": "Il nostro progetto richiama la logica del campo largo in cui centro e sinistra hanno uguale dignità e sono portatori di sensibilità diverse. Credo che ci possa essere spazio per la sintesi di queste sensibilità perché la proposta del centrosinistra può risultare vincente". 

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Parole che sembrano riportare le lancette dell'orologio indietro di qualche mese, quando Leoluca Orlando con il suo "Modello Palermo" ha trionfato alle Amministrative. Di suo Micari aggiunge che ha deciso di candidarsi per "i nostri giovani". "Il mio - spiega - è un impegno nei confronti della formazione. Questa è la fase due di un impegno già cominciato: da rettore ho fatto il 'primus inter pares', anche il presidente della Regione svolge il medesimo ruolo. Il ruolo che vorrei attribuirmi è quello di garante di quanto scritto nel programma. La decisione di candidarmi è coerente con il mio percorso. Non possiamo disilludere i giovani, dobbiamo creare le condizioni e le opportunità perché possano crescere in questa terra. I primi contatti sono stati col sindaco Orlando e sarebbe stato incoerente non dare la disponibilità a questa candidatura". 

Malgrado l'impegno politico con uno schieramento ben definito, Micari non lascerà l'incarico di rettore. Una scelta destinata a far discutere. "Premesso che non c'è incompatibilità - afferma Micari - il 6 novembre se le cose andassero bene mi dimetterei, altrimenti resto rettore dell'Università. Ne frattempo credo che sarà possibile trovare una formula per evitare situazioni di inopportunità; dopo due anni di rettorato la struttura è solida e la macchina della nostra Università è ben strutturata. In questi due mesi riusciremo a lavorare bene".  

Lagalla non molla e attacca Micari: "Resto in campo"

Intanto c'è da preparare la campagna elettorale, contro avversari di tutto rispetto. M5S in testa, a cui non risparmia stoccate: "Se si vuole riscuotere l'applauso facile o il titolo sui giornali fare annunci sul taglio dei vitalizi o sulle indennità è la cosa più facile, ma noi dobbiamo fare un'altra cosa, dobbiamo spiegare cosa fare per dare risposte ai giovani, ai portatori di handicap, a tutti coloro i quali sono in difficoltà. Dobbiamo fare proposte serie da presentare nel modo migliore possibile". Rispetto all'esperienza del governo Crocetta, sostanzialmente sostenuto dagli stessi partiti ora nella sua coalizione, Micari sostiene che "sia necessario un allargamento e un cambio di marcia con nuovi attori, prendendo quanto di positivo è stato fatto e provando ad andare oltre. Bisognerà puntare alla spesa dei fondi Ue e nazionali sui quali è necessaria una accelerazione". 

"Credo - conclude - in un governo regionale che faccia della trasparenza e della legalità la sua bandiera. Utilizzaremo quindi un codice etico per la scelta delle candidature".  

Le reazioni

Via libera all'unanimità in serata dalla segreteria regionale del Pd alla candidatura di Micari, anche se resta il "nodo" Crocetta. "Dal gruppo dirigente del Pd - recita una nota diramata alla fine dei lavori - è emerso un sostanziale apprezzamento alla candidatura del rettore Micari, anche se la scelta definitiva sarà affidata alla direzione regionale in programma nei prossimi giorni. Nei prossimi giorni avvieremo un confronto soprattutto tendente a non disperdere il lavoro degli ultimi anni, che coinvolga anche il governatore Crocetta, il cui contributo consideriamo utile ed importante per la definizione del progetto politico definitivo con il quale ci presenteremo agli elettori. La segreteria regionale ha dato mandato al segretario regionale Fausto Raciti affinché, in sinergia con il partito nazionale, siano poste in essere tutte le condizioni utili affinché ciò si realizzi. Sì al campo largo quindi e proprio in questo questo senso ci manteniamo disponibili alla unità con le forze della sinistra fino all'ultimo minuto utile alla ricerca del dialogo necessario per la costruzione di una coalizione forte e vincente".  

Per il coordinatore nazionale dei Centristi per l'Europa, Gianpiero D'Alia "dal professore Micari arrivano parole serie e responsabili. Ci sono le condizioni per aprire un confronto sulle cose importanti da fare per la Sicilia". 

Micari incassa anche il sostegno Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato: “Quel che sta succedendo in Sicilia è chiaro: a destra è stata imposta la candidatura di Salvini e della Meloni, mentre nel centrosinistra si risponde con una candidatura civica, aperta alla convergenza tra progressisti e moderati. Una parte della sinistra si è sfilata da questa operazione con la scusa di Alfano. Ma Alfano non c'entra nulla. L'unica cosa che c'entra è la volontà di far perdere Renzi e il Pd, poiché si coltiva una politica di contrapposizione e di odio che francamente ha giustificazioni piuttosto misere”.

"Siamo molto favorevoli alla candidatura di Fabrizio Micari alla presidenza della Regione Sicilia, per il suo profilo civico e competente e per gli spunti lanciati oggi durante la conferenza stampa, legati soprattutto alla necessità di legalità e trasparenza in Sicilia: una buona partenza". Lo afferma l’area del Partito Democratico che fa riferimento al ministro Andrea Orlando, i cui esponenti siciliani si sono riuniti oggi in vista della segreteria regionale del Pd. "Micari rappresenta l’unica vera novità rispetto a Musumeci e Cancellieri, già candidati cinque anni fa, e siamo convinti che rappresenti una risorsa per governare in modo serio, dando risposte ai problemi ed evitando il rischio che prevalgano i populismi di destra e quelli a 5 stelle - conclude la nota- Il nostro appello va ad Mdp e Sinistra Italiana, perché non prevalga un approccio minoritario, ma si lavori tutti insieme per cambiare il volto della Sicilia".

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