Regionali, Cancelleri e Musumeci disertano confronto tra candidati: "Fughe umilianti"
Fava e Micari all'attacco degli avversari. "L'assenza dei due pizzetti, senior e junior, è una cosa sgradevole, un'offesa ai loro elettori". Il Centro "Pio La Torre" non invita i candidati cosiddetti minori. Accordo vicino per il sostegno al rettore: "Con me 4 liste"
Cancelleri e Musumeci disertano il confronto tra gli aspiranti presidenti della Regione organizzato dal Centro Studi "Pio La Torre", che dal canto suo non ha ritenuto di dover invitare i candidati cosiddetti minori. Ovvero Franco Busalacchi, Piera Maria Loiacono, Francesco Tanasi e Roberto La Rosa. Quest'ultimo però si è presentato lo stesso. E così stamattina al faccia a faccia nell'aula magna della facoltà di Giurisprudenza, assieme all'avvocato indipendentista, c'erano solo Caludio Fava e Fabrizio Micari.
Inutile dire che il confronto sui programmi è stato parziale, malgrado i temi messi sul tappeto dal Centro "Pio La Torre" fossero di rilievo: dal ddl d'iniziativa popolare contro la povertà alla spesa dei fondi europei, passando per la zona franca per la legalità e il protocollo dell'antimafia nazionale sull'incandidabilità dei corrotti, dei collusi e dei rinviati a giudizio per reati amministrativi o di mafia.
Anzichè partire dai contenuti, inevitabile è stato l'attacco agli assenti. "Cancelleri scappa dai confronti, questa è la verità - ha detto Fava -. Non è la prima volta. Probabilmente non ha nulla da dire. Perché al di là di alcuni magnifici slogan, quando c'è un confronto vero Cancelleri ha bisogno di un suggeritore. L'assenza dei due pizzetti, senior e junior, è una cosa sgradevole: è una offesa ai loro elettori, parlano solo in condizioni protette. Si tratta di fughe umilianti". Incalza Fava: "E' grottesco che Musumeci si sottragga a ogni confronto con noi. Ancora più grave è l'assenza di Cancelleri per il mondo in cui ci spiegano sempre che la democrazia è confronto e trasparenza. Vorrei scambiare una parola con Cancelleri per chiedergli anche se davvero pensa che i 14 milioni di euro risparmiati tagliando i vitalizi rappresentino sul serio il 'risorgimento siciliano'. Vorrei parlarne con il suo pizzetto presente. E' la sesta volta che Cancelleri rifiuta il confronto. Un'umiliazione nei confronti della politica, una violenza nei confronti degli elettori. Che questo resti gli atti: la fuga non è ammessa in una campagna elettorale che deve affrontare non solo la ricerca dei voti porta a porta, ma soprattutto la ricerca delle ragioni e delle opportunità per restituire dignità a questa terra".
Legge contro la povertà, trasparenza e sviluppo: candidati governatori a confronto
Così invece Micari ha commentato l'assenza dei due principali competitor: "Musumeci e Cancelleri, non venendo al confronto tra candidati neppure oggi dimostrano di non avere niente da dire e di mancare di rispetto agli elettori. Non mi sarei lontanamente immaginato che dei candidati che vogliono governare la Sicilia abbiano paura del confronto, è un fatto molto grave".
A tenere banco sono anche diatribe politiche. Quelle interne alla coalizione di centrosinistra. "La 'sinistra armageddon' è uno slogan datato, le baruffe nell'alleanza elettorale macinolenta ci dicono che abbiamo fatto benissimo a tenerci alla larga" ha detto Fava, che replica così a distanza a Leoluca Orlando. Secondo il sindaco - big sponsor di Micari - Fava si sarebbe candidato da solo per colpire il Pd e non perché c'è Alfano nella coalizione: "Anche quello che Orlando dice che è contraddetto poco dopo da quello che gli altri fanno, diventa una ulteriore dimostrazione che l'idea non era distruggere qualcuno ma di salvare una identità politica che con quella coalizione non ha nulla a che vedere". Quindi l'attacco diretto ad Orlando: "Sono partiti con sei liste e adesso pare che stiano tutti convergendo su un patchwork di candidati che mette insieme anche storie abbastanza incompatibili, come quelle di Orlando e Crocetta. Quando tu hai il governatore uscente e chi fino a ieri gli ha fatto la guerra, hai soltanto un'emergenza elettorale, non un'alleanza".
Micari invece rivendica la sua vicinanza ad Orlando: "La mia avventura è cominciata con lui". E nonostante le polemiche interne con il Pd e il Megafono di Crocetta, Micari ha una convinzione: "Mi chiedete se Orlando mi sostiene ancora? Mi sembra il minimo...''. Oggi si chiude il cerchio sulle liste. Prosegue no-stop da 48 ore nella sede del Pd la riunione per arrivare ad un accordo politico definitivo. Al governatore Rosario Crocetta viene chiesto di rinunciare alla lista del Megafono per trasferire i suoi nella lista "Micari presidente-Arcipelago Sicilia", andando così incontro al pressing del Pd che ha preso in mano la situazione dopo aver constatato le difficoltà a chiudere le liste cper via del numero esiguo di candidati proposti da Orlando. "Presenteremo quattro liste - ha annunciato Micari -. Quella tra Megafono e Arcipelago Sicilia non è una fusione per incorporazione. Ho fatto un appello, che allo stato sembrerebbe essere stato raggiunto, a tutte le forze affinché si misurassero in una logica di coalizione per creare un'ulteriore grossa lista di coalizione a supporto del presidente, composta da Arcipelago, Megafono, Pd, Next e sinistra siciliana". Alla domanda su una possibile rottura con Crocetta e sull'ipotesi che il governatore possa presentare autonomamente la lista del Megafono, Micari ha risposto: "Assolutamente, escludo che Crocetta presenterà la lista del Megafono. Allo stato c'è la lista del presidente".
Pur non presenti, Cancelleri e Musumeci hanno inviato un messaggio al Centro Studi Pio La Torre. Nella sua lettera, Cancelleri spiega come, in merito alle misure di contrasto alla povertà la proposta è quella di un’analisi accurata del fondo sociale europeo affinché si possa prevedere un suo utilizzo per il reddito di cittadinanza. "A questo - scrive ancora Cancelleri - va affiancato un piano di sviluppo industriale per le imprese, i lavoratori e le lavoratrici con l’adozione di strumenti che garantiscano la crescita dell’occupazione". Musumeci invece ha ribadito la "scelta organizzativa di non partecipare a confronti con altri candidati e dedicare il maggior tempo possibile agli incontri spontanei nei Comuni dell’Isola".
Attraverso un comunicato stampa ha detto la sua anche Franco Busalacchi, candidato non invitato al confrontp: “Spiace che un Centro Studi intitolato ad un uomo ucciso per la lotta per la difesa della democrazia, Pio La Torre, e che vive di finanziamenti pubblici, abbia avuto una così profonda caduta di stile non invitando tutti i candidati alla presidenza della Regione al confronto pubblico. Il Centro ha preferito riservare la platea ai soliti quattro che con la loro retorica banale di destra, centro e sinistra non disturbano il sistema che sta facendo a pezzi quella stessa democrazia per cui ha combattuto La Torre. Per il Centro Pio La Torre e il suo Presidente la mia candidatura non esiste, vuoi vedere che se fosse Casa Pound a organizzare un confronto mi inviterebbe?"..
Presente malgrado non invitato al dibattito Roberto La Rosa, candidato per la lista “Siciliani liberi”. “La mancata attuazione dello Statuto - ha detto - è la maggiore causa dell’impoverimento della Sicilia privandola di 10 miliardi di euro. Attuando l’articolo 36 della Carta Regionale si può abbattere la pressione fiscale nei confronti delle imprese e rilanciare l’economia. A questo va affiancata l’indipendenza politica della Sicilia in continua subalternità rispetto al governo regionale”.